Dieci donne coraggiose, capaci di sfidare le consuetudini che toglievano loro un diritto, quello del voto politico. Ma anche un uomo – l’illustre giurista Lodovico Mortara – che con capacità giuridica ma pure con profonda onestà, seppe fare altrettanto, consentendo a queste donne di essere iscritte alle liste elettorali.

Parla di questa vicenda l’ultimo libro dello storico Marco Severini (Università di Macerata, Presidente dell’Associazione di Storia Contemporanea) “Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane” (Edizioni LiberiLibri, Macerata 2012, pp. 201), che verrà presentato nel Palazzo Comunale di Senigallia venerdì 14 dicembre, alle ore 18.30.

Prenderanno parte all’evento il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, la senatrice Silvana Amati, la prof.ssa Ilaria Biagioli (Università di Urbino) e l’autore dell’opera, che è già stata presentata a Roma il 22 novembre scorso presso il Senato della Repubblica.
L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Associazione di Storia Contemporanea e il Centro Cooperativo Mazziniano di Senigallia.

La monografia s’addentra nella vicenda che tra il 1906 e il 1907 vide protagoniste dieci maestre, nove nate a Senigallia ed una a Montemarciano: queste donne furono le prime in Italia ad acquisire il diritto di voto politico, grazie alla clamorosa sentenza emessa il 25 luglio 1906 dalla Corte di appello di Ancona, presieduta da Lodovico Mortara.

Le insegnanti rimasero iscritte alle liste elettorali dei rispettivi Comuni di residenza per alcuni mesi e fino al maggio 1907 quando, dopo i pronunciamenti della Corte di Cassazione e della Corte di appello di Roma, vennero escluse, prima di poter concretamente esercitare il loro diritto.

L’episodio, a lungo dimenticato, è stato analizzato dall’autore attraverso una lunga ricerca, che lo ha contestualizzato al periodo storico; nel volume, non manca inoltre un profilo delle dieci maestre, delle quali per lungo tempo ben poco si è saputo.