Pallacanestro Senigallia: “siamo in linea con le aspettative”
Il diesse Federico Ligi fa il punto della situazione dopo 1/3 del torneo di DNB
Sempre vittoriosa in casa, e sempre sconfitta in trasferta, la Goldengas ha superato il primo terzo del campionato di DNB in una posizione play-off, al settimo posto con 5 vittorie e 6 sconfitte.
Un bilancio sul quale si esprime il direttore sportivo Federico Ligi, pungolato anche sul futuro del basket senigalliese in un periodo di grosse difficoltà economiche non soltanto per lo sport.
A un terzo di campionato una posizione di centro classifica e un bilancio praticamente in parità. Ligi, è soddisfatto o no di questa prima parte di stagione?
“Considerando che fino ad ora abbiamo avuto qualche contrattempo e che gran parte della squadra e dello staff tecnico è completamente nuova, direi di si. L’attuale posizione in classifica, tra il sesto e il decimo posto, rispecchia il nostro valore”.
Un cammino perfetto in casa e sconfitte contro squadre spesso più forti, ma fin troppo nette e con troppi punti subiti, in trasferta. Quali le cause e quali le possibili soluzioni di un rendimento così double face?
“Se si escludono Rimini ed Ancona, abbiamo affrontato lontano dal PalaPanzini sempre squadre che ci precedevano in classifica. A parte ciò, credo sia una questione di tempo: questo nucleo di giocatori si sta trasformando un po’ alla volta in una squadra e se per vincere in casa a volte è sufficiente il talento, per farlo fuori servono anche solidità e compattezza, che ancora non abbiamo“.
Con questa stagione è iniziato un nuovo ciclo. Federico Savelli sta avendo un discreto spazio e si affacciano in prima squadra anche Luca Savelli e Sartini. Un giudizio sul rendimento dei giovani.
“Dare una valutazione è prematuro. E’ molto più importante invece che questi lavorino sodo, migliorino ed imparino a comportarsi da professionisti. E’ uno degli obiettivi della stagione, il resto verrà da solo“.
L’interscambio Maior-Prima squadra sarà sempre più importante. Come sta il settore giovanile biancorosso?
“Più che importante, direi che l’interscambio è decisivo. Stefano Catalani (presidente Maior) e tutti i soci della Pallacanestro Senigallia sono gli artefici di un progetto che inizia a dare i suoi frutti e che è davvero fondamentale: in considerazione delle difficoltà economiche di tutto il movimento, attingere al proprio parco giocatori è l’unica strada per sopravvivere. Il nostro nuovo ciclo è e sarà improntato proprio su questi aspetti e ciò dovrebbe essere un orgoglio per tutti, ancora più importante dei risultati della domenica della prima squadra”.
“Il settore giovanile vanta numeri apprezzabili, ma su questo si può comunque migliorare nonostante sia oggettivamente arduo superare la concorrenza di sport come il calcio”, aggiunge Ligi.
Sempre più squadre si trovano in difficili situazioni economiche, anche a campionato in corso, ad ogni livello. Da questo punto di vista, quali sono le prospettive per il presente e il futuro per la Pallacanestro Senigallia?
“Reperire contributi è sempre più difficile. Diventa quindi ancor più indispensabile contenere al massimo i costi, in particolare quelli dei parametri dei giocatori, che sono stati e continueranno ad essere la causa principale della sparizione di molte società.
Noi fino ad ora siamo stati bravi a farlo, da ormai dieci anni siamo la prima realtà sportiva della città, oscillando tra il terzo e il quarto campionato nazionale: mi auguro che tutti, anche l’amministrazione comunale, siano consapevoli che questo patrimonio non dovrà andare disperso“.
Quale è giudizio sulla risposta del pubblico nei confronti di una squadra praticamente fatta quasi interamente da senigalliesi o da giocatori comunque del territorio?
“Il tifoso biancorosso ha il merito di non esaltarsi troppo se la squadra va bene ma anche di non abbattersi se va male. Sa essere sobrio: mi auguro prosegua così continuando ad apprezzare gli sforzi che questa società sta facendo per mantenere il basket a questi livelli“.
Capitolo Maior. Mai come quest’anno molti giovani disputano pure il torneo di serie D, con risultati positivi (6 vinte, 5 perse). Soddisfatto di questo “esperimento”?
“Rispetto allo scorso torneo – senza nulla togliere a chi c’era nel 2011-12 – si son viste più vittorie, ma non è questo l’aspetto che ci interessa di più. Vogliamo “costruire” giocatori, dare spazio ai giovani: forse alcuni di loro non arriveranno mai alla Goldengas in DNB, ma non importa. Anche partendo dall’esperienza di quest’anno potranno costruirsi una discreta “carriera” nei tornei minori. Riguardo alla squadra di serie D, mi sento di ringraziare in maniera particolare Simone Bertolini, Michele Candelaresi ed Elia Tonelli, gli unici “vecchi” (in realtà anche loro poco più che ventenni), del gruppo”.
L’ultima domanda, riguarda la Federazione (Fip), che ha visto ai suoi vertici un nuovo cambio (Petrucci al posto di Meneghin). Questo potrà comportare novità sostanziali anche per le società dilettantistiche come quella senigalliese?
“L’arrivo di Petrucci era desiderato da molti dopo che negli ultimi anni la Fip non aveva certo brillato per lungimiranza e buon senso (si pensi alle controverse norme su promozioni e retrocessioni delle quali è stata vittima pure la società biancorossa). Staremo a vedere“.
Domenica 16 dicembre, durante l’incontro Goldengas-Virtus Siena (ore 18), la presentazione del settore giovanile Maior.
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