Bolkestein, i bagnini di Senigallia non sono contenti della mini proroga
Il SIB tuona: "Sulla vicenda solo balle: dobbiamo fare i conti anche con la disinformazione a livello nazionale"
Si è tenuto mercoledì 12 dicembre, presso la sede della Confcommercio di Senigallia, l’incontro degli operatori balneari con i responsabili locali del SIB per discutere delle strategie in merito alla ormai famosa direttiva UE Bolkestein. E il problema principale, dopo la concessione di una mini proroga di 5 anni per i titolari di concessioni rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2012, sta nel fatto che proprio quest’ultimo ha assunto le sembianze di un contentino che, di fatto, non accontenta nessuno.
E’ il responsabile regionale del Sindacato Italiano Balneatori (SIB) Enzo Monachesi a spiegare il perché agli associati senigalliesi e a Senigallianotizie.it. “E’ una decisione che non risolve alcun problema – afferma Monachesi – in quanto non garantisce sicurezza e stabilità economico-sociale agli operatori. In particolare non v’è certezza del mantenimento dei livelli occupazionali, senza contare il possibile subentro di capitali riciclati, così come non è sicuro il rientro economico di quanti hanno investito i propri risparmi sull’attività balneare“. Su questo punto tra l’altro, la bozza di decreto legislativo che il Ministro Piero Gnudi ha presentato, prevedeva come parametro di riferimento per il risarcimento degli operatori (che perdono all’asta le concessioni) la media degli utili degli ultimi tre anni.
E così come non accontenta i bagnini perlomeno quelli del versante Adriatico (vi sono notevoli differenze con il sistema tirrenico), la mini proroga non sembra ricevere pareri ottimisti nemmeno dall’Europa. Per far sì che le peculiarità dei sistemi nazionali dei vari paesi venissero in qualche modo tutelate, almeno temporaneamente, in sede UE era stata prevista la possibilità di una proroga infatti prima dell’entrata in vigore della direttiva: una proroga che però fosse di un “adeguato” periodo come già avvenuto in altri paesi dell’Europa o in altri che vi stanno per entrare.
In Spagna infatti si è arrivati dopo numerose concertazioni ad un periodo di 30 anni di proroga, in Portogallo a 60 anni (scelta di ormai due anni fa proprio in questa previsione), in Croazia addirittura a 90 anni. E quindi anche per l’Italia sarebbe stato plausibile ottenere dall’unione europea un “bonus” di altri 30 anni che aveva visto tra l’altro la convergenza di diversi esponenti politici. Cosa poi non avvenuta per i mancati incontri tra Stato e Ue, oltre alla mancanza di una posizione unitaria tra i vari sindacati.
Ma il SIB non si scaglia soltanto contro la mini proroga concessa: a finire nel mirino degli operatori balneari c’è anche la disinformazione che gira per colpa di alcuni giornali nazionali i quali – secondo Monachesi – fanno il gioco di alcuni grossi gruppi di interesse.
Per esempio c’è la storia delle multe comminate all’Italia, una storia che il presidente del consiglio senigalliese giudica assolutamente falsa. “L’Italia ha 99 procedimenti per infrazioni che comportano l’esborso di centinaia di migliaia di euro, ma sfido chiunque a trovarne una che riguardi il settore del turismo balneare“.
E nelle polemiche per l’informazione per così dire “deviata” finiscono anche le affermazioni in merito alle liberalizzazioni delle concessioni: i bagnini sono uniti nel sostenere che l’ingresso di operatori “forestieri” e soprattutto di grandi gruppi non porterà alcun giovamento al cliente.
Tra i “destinatari” della direttiva – sostiene inoltre Giancarlo Ciccolini, Sib Senigallia – non vi sarebbero soltanto i bagnini, ma tutti i titolari di concessioni sul demanio marittimo. E quindi sarebbero compresi anche i bar, i ristoranti, le edicole, i tabaccai e tutte le altre attività che finiscono sull’arenile. A questi è stato rivolto un appello a che si interessino della vicenda per non cascare dal pero all’ultimo minuto e a presenziare al convegno del 14 febbraio, a palazzo del Duca di Senigallia, in cui i temi della Bolkestein verranno trattati in presenza dell’On. Amedeo Ciccanti (UdC) e di altri esponenti regionali per far sentire la propria voce anche al di fuori dei confini marchigiani.
Abbia almeno il Sig. Monachesi la buona maniera di dimettersi dalla presidenza del consiglio di giunta comunale per continuare a portare avanti battaglie di parte che stridono molto con il suo attuale doppio ruolo.
Quindi in un paese normale e con un briciolo di senso civico dovrebbe scegliere quale figura preferisce rappresentare, entrambe a mio avviso non va bene. Addirittura non molte settimane fa il Monachesi si reco' a Roma in veste di presidente del sindacato dei bagnini e tornato a Senigallia riferì durante una seduta del consiglio (quindi in veste di presidente del consiglio di giunta) l'esito dell' incontro romano......insomma ha anche difficoltà a rispettare i ruoli che si e' scelto.
I concessionari della pubblica spiaggia vorrebbero continuare ad esserlo a vita tramandando alle loro stesse famiglie le stesse concessioni a meno di cospicue somme di denaro da loro stessi stabilite avendo ne la titolarità a vita. Questo a me non pare giusto e la smetta il Monachesi di strombazzare circa il rischio di multinazionali che acquisterebbero km e km di spiaggia o di paventare il pericolo della criminalità organizzata che sarebbe pronta a monopolizzare la riviera adriatica. Fare del gratuito terrorismo se non si hanno altri argomenti e' certamente più becero che mantenere il silenzio.
io oooooodio i bagnini......
dichiarano 15000 euro all anno e poi rivendono gli stabilimenti a 400000.qualcosa non torna.e poi se dovessimo accettare questa proroga di 5 anni o di 30 anni dovremmo pagare una sanzione giornaliera di 652000 all europa.esattamente come le famose quote latte
è ora di basta a tutti questi condoni
PER CHIAREZZA DI FRONTE ALLA DISINFORMAZIONE CHE REGNA A RIGUARDO!!!!
Qui ci sono persone che hanno investito dei soldi nell'acquisto di un impresa balneare perchè era quello l'unico sistema per diventare imprenditori balneari e ora nel momento in cui stanno ancora pagando dei mutui gli si dice, mi spiace, ti metto in mezzo ad una strada, ti faccio pagare un mutuo per una concessione che tra un battito di ciglia ti toglierò. E questi non sono miliardari. Ci sono bagnini assolutamente benestanti e altri che guadagnano cifre assolutamente normali. Io credo che sia il sistema delle aste ad essere profondamente sbagliato ma di questo nessuno parla. Tutti parlano di temi che non centrano assolutamente nulla senza entrare nel merito. Mi pare che qui si voglia far di tutto non per trovare una soluzione equa per tutti, ma per fare un dispetto ai bagnini perchè lavorano tre mesi all'anno e guadagnano una barca di soldi. Tutti si fanno in quattro in difesa degli operai dell'Ilva o di Pomigliano, ma se un bagnino rimane in mezzo ad una strada con un mutuo da pagare non frega niente a nessuno.....
Il convegno di oggi pomeriggio ,forse, è l'occasione giusta per chiarirsi un po le idee.
Partecipate numerosi.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!