Idv Senigallia: “combatteremo anche a livello comunale per la tutela dei balneari”
Il partito dipietrino non è soddisfatto della proroga di cinque anni per la Bolkestein
L’Italia è la più grande realtà europea con vocazione turistico balneare, con 7500 chilometri di spiagge e circa 30mila concessioni, che deve dotarsi di una normativa seria ed equilibrata sulle concessioni demaniali.
Abbiamo provato a far comprendere al Governo che il settore degli stabilimenti balneari occupa oltre 100mila lavoratori e che quindi vanno tutelati gli investimenti in regola con concessioni e autorizzazioni. Abbiamo provato a far comprendere al governo che la proroga richiesta giustamente dal settore balneare riguardava a Senigallia il destino di 200 famiglie e lavoratori indiretti. Non ci danno ascolto.
E’ grave e oltretutto inaccettabile che il Governo Monti stia procedendo ad emanare una nuova normativa senza tenere conto delle posizioni di Regioni ed Enti Locali.
Continueremo la nostra battaglia perché la proroga sia come quella spagnola e perché finalmente questo Paese possa dotarsi di una normativa seria sulle concessioni demaniali, che concili diritto al lavoro e tutela ambientale ed escluda il settore dalla direttiva servizi.
La direttiva Bolkestein vorrebbe che tutti i servizi siano messi all’asta, ma con questo sistema migliaia di stabilimenti gestiti a livello familiare finirebbero nelle mani di grandi gruppi industriali e multinazionali che si aggiudicherebbero le gare senza problemi. Non pensiamo proprio che questa sarebbe la migliore soluzione.
Riteniamo la concessione della proroga di 5 anni ben poco risultato. Quindi lavoreremo perché il governo vada a Bruxelles e nella predisposizione del decreto esoneri una volta per tutte le imprese balneari dall’applicazione della direttiva Bolkestein, tenendo conto del modello legislativo spagnolo che concilia diritto al lavoro e tutela dell’ambiente. Questo è quello che vogliamo e che perseguiremo con forza a partire dalla nostra Amministrazione comunale.
Vorrebbe gentilmente spiegarci il Sig. Monachesi chi pagherà questa sanzione?
Ci chiediamo se non siamo all'altezza di capire una profonda analisi che il Monachesi ha in serbo o se dobbiamo dedurre che la sanzione da pagare alla comunità europea sarà totalemte a carico dello stato italiano e quindi dei contribuenti!?
Sempre speranzosi rimaniamo in attesa delle profonde analisi del presidente Monachesi
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