La Senatrice Amati interviene sulla gestione della sanità nella nostra Regione
"L'Area Vasta 2 richiede maggior attenzione"
E’ ormai da tempo che sentivo la necessità di intervenire su alcune importanti questioni inerenti la gestione della sanità nella nostra Regione ed in particolare della sanità relativa all’area vasta 2.
Fino ad oggi avevo atteso nella speranza di veder realizzate nuove soluzioni politiche, così come peraltro richieste anche dal Sindaco Mangialardi, Presidente della Conferenza Socio Sanitaria regionale.
Non è un mistero che già in passato ho espresso forti perplessità quando è stata resa definitiva nella città di Fabriano la sede dell’area vasta 2, certamente non baricentrica rispetto al territorio della Provincia di Ancona.
Ma in molti hanno teso a tranquillizzare riferendo che ci sarebbe stata un’uguale attenzione per tutte le principali realtà.
Ora siamo in tempi di spending review, di riorganizzazione ospedaliera che non può che partire dall’esistente.
Certamente non saranno possibili doppioni e spese inutili.
Per questo risulta incomprensibile l’ultima deliberazione firmata dall’Ing. Bevilacqua, ex Direttore Generale dell’area vasta 2, che, il giorno prima delle sue dimissioni, ha attivato a Fabriano un servizio di citologia con un organico previsto di addirittura 14 posti di differenti qualifiche, con figure professionali di difficile reperimento in sede locale.
Mi sembra infatti che tecnici citologi e biologi addestrati alla lettura dei pap-test di screening non si trovino in alcuna località dell’area vasta 2 e quindi non si capisce perché si debba istituire ex novo una dispendiosa megastruttura autonoma territoriale ubicata a Fabriano quando presso gli Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona c’è già un servizio che si è occupato di pap-test per tutta la Regione Marche sin dal lontano 1979, tanto da aver avuto dalla stessa nel 2005 il riconoscimento per l’eccellenza di tale attività e che potrebbe anche oggi far fronte da solo all’intero fabbisogno delle Marche.
Urgente è poi la questione del mantenimento dell’attività assistenziale del presidio ospedaliero di Senigallia. Ricordo che è attribuita ai presidi l’autonomia economica e finanziaria con contabilità separata all’interno del bilancio dell’unità sanitaria locale, con l’introduzione delle disposizioni previste per le aziende ospedaliere, e questo permette la classificazione delle strutture ospedaliere, la loro verifica e l’eventuale possibilità della loro conversione anche per la sicurezza dei pazienti e degli operatori.
Tutti noi sappiamo che dal 31/12/2012, secondo le applicazioni attuative del piano di area vasta già deliberato dalla Regione, si potrebbe avere la soppressione della Direzione medica del Presidio e della Direzione amministrativa con perdita comunque dell’identità di Presidio, depotenziando di fatto l’ospedale di Senigallia.
Questo depotenziamento è già in atto per una serie di coincidenze colte evidentemente con conseguenti scelte politiche.
Dal 2010 nessun nuovo investimento. Riduzione del numero di laureati per unità operativa. Non sostituzione di cinque Direttori di unità operative complesse. Riduzione del badget senza contrattazione sulla scorta del consuntivo storico, senza nessuna analisi di costi emergenti.
Dal 2012 mancato rinnovo dei contratti di manutenzione, mancato acquisto di attrezzature ed arredi che possano permettere il trasferimento e l’accreditamento dell’ostetricia e ginecologia e il rispetto dei requisiti di autorizzazione. Nessun investimento per la messa a norma antincendio ed elevatori.
E’ poi a tutti noto che quando si depotenziano servizi come il laboratorio analisi e la radiologia risulta difficile non prevedere un ridimensionamento vero di un presidio ospedaliero altresì da tempo riconosciuto.
Per questo risulta incomprensibile, dopo alcuni pensionamenti, la non sostituzione di alcune unità operative per il laboratorio analisi che renderanno presto impossibile la piena operatività del servizio o il riconoscimento perfino della unità operativa semplice alla radiologia per il servizio di senologia, sicura eccellenza nel territorio provinciale. L’oncologia poi, invece di ottenere più personale per il grande servizio reso a tutto il territorio, rischia a breve l’implosione.
A Senigallia, che ha risparmiato in passato, sono state date meno risorse. Quindi questa indubbia capacità risulta non premiata, anzi punita, quando basterebbe assai poco per dare una vera dimostrazione che la costruzione dell’area vasta 2 non vuol dire ridurre pian piano un’eccellenza come quella fin qui rappresentata dal nostro Ospedale.
A Senigallia c’è in Provincia la seconda Utic dopo quella del Lancisi. C’è il Servizio di Rianimazione. Ma se il pronto soccorso non potrà avvalersi dell’emergenza, si potranno mantenere questi servizi?
E’ ormai da tutti accettato che la gestione dell’area vasta possa prevedere primariati provinciali, ma non è accettabile che la naturale messa in pensione dei nostri dirigenti di secondo livello comporti di fatto, una delocalizzazione dei vertici basata su criteri prevalentemente generazionali.
Infine questa situazione di disattenzione, se così vogliamo chiamarla, mi sembra riguardi anche il settore privato.
Infatti, Villa Silvia, l’unica struttura nelle Marche di riabilitazione per le dipendenze etiliche riceve dalla Regione meno risorse di quante non ne rientrino con la mobilità per la qualità del lavoro svolto in questa casa di cura.
Ora, in piena autonomia la Direzione della casa di cura ha deciso di aprire a Piticchio d’Arcevia il centro recupero dipendenze San Nicola che avrà la funzione di garantire un periodo successivo alla prima disintossicazione per i pazienti usciti dalla fase di emergenza. E certo non sembra comprensibile che anche in questo caso non ci sia disponibilità per un riconoscimento, nemmeno simbolico, di questa nuova struttura già riconosciuta a livello internazionale.
Concludo questa veloce e volutamente incompleta analisi delle tante difficoltà presenti, dichiarando che essa tende solo ad esplicitare con maggior forza la richiesta, da tanti sollecitata, di una più alta attenzione, affinché l’area vasta 2 venga vissuta davvero come un valore per tutta la nostra comunità, così come peraltro chiede da tempo anche il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’area vasta.
Il Parlamento non è ancora riuscito a modificare il Porcellum, la legge elettorale voluta dalla destra e dalla Lega che ha indebolito il principio di rappresentanza e ha contribuito ad allontanare i cittadini dalla politica. Le speranze di una modifica in extremis sono sempre più ridotte: Pdl e Lega Nord vogliono solo andare a votare con un meccanismo elettorale con cui minimizzare i danni e sopravvivere alla sconfitta. Nonostante siamo a pochi mesi dalla scadenza della legislatura, continuiamo a pensare che questa legge elettorale vada cambiata, a maggior ragione non si può accettare, nel nome del compromesso possibile in un Parlamento in cui Lega e Pdl sono ancora maggioranza, che essa venga addirittura peggiorata, magari per mano di quello stesso Calderoli che l´ha ideata.
DETTO CIO', cara Senatrice Silvana Amati, in tutta onestà, pensa davvero che queste due cose che ho segnalato, non siano strettamente collegate? Chi nomina i ginecologi in Regione, l'assessore alla Sanità, o la CEI???
Stanno iniziando i comunicati
Della serie " mi sono interessato al problema " dimenticando che è lo stesso partito che governa.
E poi mia personale opinione servono meno amministrativi che cmq possono stare in qualsiasi posto e più operatori sul campo di battaglia ( medici primari infermieri )
Gli effetti di un tale colpo di mano sono stati disservizi enormi dato che oltre ai servizi interni nemmeno le altre pubbliche amministrazioni o i privati sono stati minimamente informati del nuovo assetto organizzativo opinatamente deciso da un dirigente quanto mai "creativo".
Informato dell'accaduto il Direttore Generale dell'ASUR, neo Direttore anche dell'Area Vasta 2 di Senigallia dopo l'allontanamento dell'Ing. Bevilacqua, ha provveduto ad emettere un ordine di servizio con il quale dispone di fatto l'immediata ricollocazione dell'Ufficio Protocollo di Senigallia e dei connessi operatori nella sede storica: ad oggi nulla è accaduto, anzi la disposizione formale del Dott. Ciccarelli è apertamente snobbata!!!
E' lecito domandarsi a questo punto se contano di più le azzardate e incomprensibili disposizioni di un dirigente in vena di scelte discrezionali ed unilaterali o le direttive date dai vertici non solo dell'Area Vasta 2, ma dell'intera Azienda Sanitaria Regionale..... L'amministrazione della cosa pubblica è, o dovrebbe il condizionale è d'obbligo, essere una cosa seria. E' lecito aspettarsi non solo la riparazione ad un atto del tutto privo di significato nella logica di un'organizzazione aziendale pubblica, ma che chi di competenza ne tragga le dovute conseguenze. A meno che la vera Direzione Aziendale dell'ASUR non sia quella formalmente individuata!
"avevo atteso nella speranza di veder realizzate nuove soluzioni politiche,"
" ho espresso forti perplessità quando è stata resa definitiva nella città di Fabriano la sede dell’area vasta 2,"
"Ma in molti hanno teso a tranquillizzare riferendo che ci sarebbe stata un’uguale attenzione per tutte le principali realtà."
"Certamente non saranno possibili doppioni e spese inutili."
"Tutti noi sappiamo che dal 31/12/2012, secondo le applicazioni attuative del piano di area vasta già deliberato dalla Regione, si potrebbe avere la soppressione della Direzione medica del Presidio e della Direzione amministrativa con perdita comunque dell’identità di Presidio, depotenziando di fatto l’ospedale di Senigallia."
Non continuo... mi fermo qui !! Non so quanto involontariamente sia giunta in ritardo. Fatto è che La stalla è stata aperta ed i pachidermi "amici di partito" sono tutti usciti causando danni oramai irreparabili. Non credo che ci siano più speranze per i cittadini, se non di aprire gli occhi usandoli non solo per piangere. A buon intenditor!!
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