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Scuole occupate, interviene il Sindaco di Senigallia

Mangialardi: "Vicino alle posizioni di chi non si rassegna al degrado della scuola pubblica"

Il manifesto che campeggia all'esterno della scuola

Come sta accadendo nelle principali città italiane, anche a Senigallia gli studenti si mobilitano e, dopo il pacifico corteo dello scorso 24 novembre, occupano numerosi Istituti Scolastici. Protestano contro i tagli all’istruzione contenuti nella legge di stabilità, contro l’aumento dei finanziamenti alle scuole private, contro una scuola pubblica che in Italia rende sempre più difficile esercitare il diritto costituzionale allo studio.

Sarebbe facile liquidare questi episodi come cicliche manifestazioni dell’esuberanza giovanile, come una sorta di sterile coazione a protestare.
E’ invece no, non è così.
Dietro alle manifestazioni delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi c’è qualcosa di più. C’è l’inquietudine di chi si sente scippato del proprio diritto non solo a vivere ma anche soltanto ad immaginare un futuro con un minimo di certezze.
C’è la rabbia di chi si accorge di essere sempre fanalino di coda nelle scelte e nelle risorse economiche assegnate dal governo centrale.
Ma c’è anche, a mio parere, una denuncia politica che abbiamo il dovere di raccogliere: nessuna efficace risposta alla crisi economica sarà mai possibile senza puntare con decisione sulla formazione dei nostri studenti, senza investire sulla loro preparazione secondo i dettami dell’economia della conoscenza.

Proprio per questo sono convinto che, più ancora che giudicare i loro comportamenti, sia necessario parlare con gli studenti, ascoltare le loro giuste ragioni cercando poi di tradurle in una concreta proposta politica innovativa.
Ed è proprio in nome di queste buone ragioni che come Sindaco di Senigallia (pur ribadendo che le occupazioni non possono protrarsi all’infinito per non rischiare di diminuire la qualità della preparazione) mi sento vicino alle posizioni di chi non si rassegna ad assistere inerte al degrado della scuola pubblica ed intende lavorare per restituire ai giovani la speranza verso un futuro migliore sotto tutti i punti di vista.

Commenti
Solo un commento
O. Manni
Paul Manoni 2012-12-04 18:49:29
Parole più che condivisibili, quelle del Sindaco. Peccato solo che sia stata la "onorevole" (minuscola voluta) Simonetta Rubinato, appartenente allo stesso identico partito(PD) del Sindaco, a presentare un emendamento, poi approvato da tutti gli altri parassiti alla camera, che concedeva 223 milioni di euro di finanziamenti alla scuola privata, che come noto è per il 90% in mano agli enti eclesiastici. Quelli che con le loro lacrime di coccodrillo, non vogliono pagare nemmeno l'IMU, per intendersi. Il tutto accadeva negli stessi giorni in cui a Roma c'era la manifestazione degli studenti, che protestavano contro i tagli alla scuola pubblica, prendendo manganellate nelle gengive. Discorso di Pietro Calamandrei sulla scuola del 1950 a parte, sarebbe opportuno ricordare che le scuole pri­va­te non po­tran­no mai, per de­fi­ni­zio­ne, essere la scuola di tutti. Rap­pre­sen­te­ran­no invece sempre pro­get­ti edu­ca­ti­vi di parte: la cui esi­sten­za è ga­ran­ti­ta dalla Co­sti­tu­zio­ne, purché “senza oneri per lo Stato”. I cit­ta­di­ni che lo vo­glio­no sono liberi di de­sti­na­re soldi a isti­tu­ti meno com­pe­ti­ti­vi di quelli sta­ta­li. Ma non chie­da­no soldi alle tasche, sempre più vuote, di tutti gli altri.
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