Mirella Verde vince il “Premio Brunetti” di Senigallia
Il riconoscimento assegnato dall'albergo "Bice"
Nell’ambito delle iniziative culturali senigalliesi, degno di attenzione è il Concorso “Patrizia Brunetti”, a livello letterario (prosa e poesia), grazie all’apporto di varie persone generose e impegnate a promuovere valori.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 1 dicembre 2012, alle ore 11,30 presso l’Albergo “Bice” di Senigallia.
La genesi dell’evento è l’amore dei coniugi proprietari di tale Albergo verso la loro figlia Patrizia Brunetti, laureata, sensibile al bello, alla Letteratura, stroncata dalla malattia del secolo, ma viva nel cuore di chi l’ha conosciuta.
I genitori hanno istituito in memoria di lei il suddetto Concorso che, mediante la qualificata giuria organizzata dal Prof. Camillo Nardini, ha saputo riconoscere già in passato meriti di concorrenti che hanno poi visto pubblicare le loro opere da Case Editrici prestigiose. Già anni fa era stato segnalato il lavoro poetico della Prof.ssa Mirella Verde, Docente di Italiano e Storia presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Panzini” di Senigallia.
Quest’anno, la Prof.ssa Verde è risultata Prima Classificata nella sezione “Narrativa” con tre racconti inediti (che non è detto in futuro non possano trovare maggiore completezza in forma di romanzo).
I tre racconti sono così intitolati:
1. “Come l’amore, non si scorda mai il primo. Ma neanche gli altri. (Storie di gatti e d’amori)”
2. “Nel Padre, la Salvezza”
3. “Per il Padre. Una preghiera”
I tre scritti sono tessere di un unico mosaico, parti di un solo insieme: “L’amore ha tanti volti. Ma è uno”. La strutturazione di questo trittico indica già di per sé una maturità consapevole e originale dell’Autrice; ma è soprattutto nel contenuto e nello stile che si evidenziano ricchezza di sentimenti, memoria antica, sensibilità particolarissima, il tutto espresso con stile veramente personale, che suggerisce più che descrivere, che risulta ermetico talora e che si disvela a posteriori.
La narrazione attinge in parte al vissuto autobiografico, in parte alla fantasia e suscita curiosità, stupore, comunque rispetto per sofferenze non sopite, per ansie e palpiti del cuore, per speranze e scoppiettii fanciulleschi, per disincanti e soprattutto per l’Amore che trasuda da ogni riga, per il desiderio di essere amata e di amare. E questa è l’essenza della vita.
Il testo può essere non del tutto comprensibile, ed è giusto che sia così, talmente vere appaiono le storie, come quella del fratello impensabile prima e poi scoperto, contattato, conosciuto e amato. Campeggia la figura del Padre, sia presente in sogno, in collegamento con la nascita della figlia dell’Autrice, sia rievocato a livello storico, nel quadro della sciagura della seconda guerra mondiale e dell’amore giovanile che ha portato appunto una nuova vita…
Nel primo racconto, attraverso descrizioni di gatti vengono alla memoria immagini dall’infanzia e dal passato: una gattina, dono del padre; persone amate; la morte della madre; amori intensi poi svaniti…
“…un nuovo amore non sostituisce mai uno passato, non può. (…) Abbiamo accolta (la gattina Sibilla) perché amiamo l’amore stesso, in qualunque veste si presenti. Perché amiamo la vita e cerchiamo di difenderla.
…è l’amore che ti riempie la vita. E le dà un senso. L’unico che possa avere.”
Le frasi sono spesso brevissime e prive di verbo. I punti in sovrabbondanza intessono la trama di pause fitte, meditative, solenni, secche, che talvolta sembrano singhiozzi.
Stile originale e verità espresse: così nascono le opere belle.
Tanti i docenti del Panzini, colleghi ed amici della prof Mirella Verde, sono stati presenti alla cerimonia per condividere con lei e la sua famiglia la gioia e la soddisfazione di essere vincitrice del concorso letterario “Patrizia Brunetti”.
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