Protestano gli studenti di Senigallia, ma non sono soli: anche tra il personale scolastico ci sono moti di contestazione al Disegno di Legge Aprea-Ghizzoni, una proposta attualmente ritirata per apportarvi modifiche, ma che promette sfaceli nella scuola pubblica, secondo i suoi oppositori.

Se da una parte sono stati gli studenti medi dell’Istituto Superiore Padovano e del Liceo delle Scienze Umane di Senigallia a dare nuova linfa alle manifestazioni di protesta contro riforme giudicate svantaggiose per la scuola pubblica, dall’altra sono i docenti e tutto il personale scolastico a redigere e diffondere un documento in cui esprimono “forte preoccupazione e completo dissenso per l’attacco alla scuola pubblica contenuto del Ddl Stabilità e nel Ddl 953 Aprea-Ghizzoni”.

Arriva dopo una riunione sindacale all’Istituto Comprensivo Senigallia Sud – Belardi il documento che fotografa lo stato dei tagli che si sono abbattuti sulla scuola, chiede il ritiro definitvo del Ddl e dichiara lo stato di agitazione di docenti e non, che stanno raccogliendo sottoscrizioni, per poi indirizzarlo agli esponenti politici locali, regionali e nazionali.

“A tutto questo scempio – si legge nel documento – si aggiunge il DDL 953 Aprea-Ghizzoni, passo decisivo per l’aziendalizzazione della scuola, l’eliminazione degli organi collegiali, la vittoria della scuola-quiz, della gestione della didattica da parte di aziende e imprese a fini di profitto.”

Lo stato di agitazione proclamato dai docenti si concretizzerà attraverso la sospensione dalle attività non obbligatorie: funzioni strumentali, funzioni di sistema, attività da svolgere in orario di lavoro aggiuntivo; campagna di informazione/protesta con lettere ed e-mail; partecipazione ad azioni di sciopero e a manifestazioni nazionali.