Tanta acqua è passata sotto i ponti del fiume Misa…
...e tanta altra vorremmo che ci passasse ancora (un tronco non fa primavera) - FOTO
La spiegazione di tale speranzoso desiderio, è contenuta nelle foto che due lettori hanno inviato alla redazione di Senigallianotizie.it. In alcune si vede il fiume Misa dopo una situazione di piogge intense, con residui, rami e un grosso tronco. Nelle altre si vede come venga rimosso solo il grosso tronco, mentre il resto dei residui giace sotto il livello dell’acqua per tornare visibile d’estate e creare problemi d’inverno.
Come al solito, quindi, le pubblico, anche se credo di poter affermare che l’Amministrazione Comunale, in tal senso può far poco, in quanto la custodia, la pulizia degli alvei di scorrimento delle acque di torrenti e fiumi, dovrebbe ricadere, salvo cattiva informazione, sotto la giurisdizione delle Province.
Ma se penso che a Gaza i bambini muoiono come mosche mentre il mondo impassibile si “scansa” lavandosene le mani; se penso che c’è una UE che promette dei fondi ai terremotati dell’Emilia e poi non mantiene; se penso che i capoccioni del G8 riuniti a L’Aquila terremotata hanno fatto altrettanto; se penso che il nostro governo attuale sta “parlando” di sanare i danni del terremoto del Belice di 44 anni fa; se penso che ancora si sta decidendo sul taglio delle province e a quali compiti, le restanti, saranno destinate ad assolvere da “grandi”… mi sorge il dubbio che il desiderio sopra espresso, resterà come tale.
Lo Stato non ha soldi, eccezion fatta per interessi personali e di facciata; le Regioni non hanno soldi perché, dicono, lo Stato ha stretto i cordoni della borsa, ma anche perché, aggiungo io, come la cronaca ci riferisce, quei pochi sono anche spesi in modo disennato (eufemismo!); i Comuni, ultima ruota del carro, un po’ perché è vero, un po’ perché fa anche comodo giocarci sopra, si uniscono al comune pianto greco.
Ed allora l’unica cosa che hanno escogitato, a tutti i livelli, dal nazionale al comunale, nei casi relativi alle foto, è quello dell’emissione del comunicato di routine divulgato dalla Protezione Civile. Ad ogni possibilità di pioggia, l’allarme: il “si salvi chi può“, ma “senza allarmarsi troppo“. Un modo di mettere le mani avanti nel timore che cadendo si batta la faccia in terra.
Se l’allarme va a vuoto, meglio così, era solo una forma di prevenzione. Se invece si dovessero verificare gli eventi catastrofici annunciati, che farci? Purtroppo sono eventi naturali contro cui nulla si può fare se non preavvertendo del pericolo i cittadini. E per fortuna che ciò è stato fatto, altrimenti quanto sarebbe risultato più grave anche a livello di perdite umane?
E Senigallia fa parte di questo mondo, di questa Europa, di questa Italia, di questa Regione Marche, di questa Provincia di Ancona e, quindi, a livello di problemi sopra elencati, non è che noi siamo messi meglio di tanti altre Amministrazioni.
Ed allora, giusto è pubblicare queste foto, esternando i propri dubbi su una pulizia dei letti dei fiumi praticamente inesistente ed esprimendo un proprio desiderio: che la prevenzione non si fermi ad un comunicato o alla rimozione di un solo tronco.
Ma, credo, quello che ci resterà da fare è rimanere appoggiati alla spalletta del ponte, a controllare guardando giù, che l’acqua del Misa continui a scorrere sotto ponte 2 Giugno, suggerendo ed augurandoci che se l’Amministrazione non può ripulire l’alveo, perché non di sua competenza, ma quantomeno solleciti a farlo l’Istituzione demandata a tale compito!
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