Disperazione e rabbia alla base dell’attentato di Senigallia
Il sospettato già da tempo non si era rassegnato alla fine della relazione con Nives Bigelli
Non si era rassegnato alla fine di una relazione avuta con Nives Bigelli: da qui il gesto folle di appiccare – nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 novembre – un incendio nel condominio dove la donna risiedeva.
E’ questo il quadro che emerge nelle ultime ore, e che ha portato al fermo – avvenuto nella sua casa di campagna di Mogliano di Fano – di F.D., 54 anni, originario di Roma.
L’uomo, attualmente in cella a Villa Fastiggi, è stato tradito dalle ustioni sul corpo, ma pure dalle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza del Comune di Senigallia.
Il gesto sarebbe stato dettato dunque da motivi puramente passionali: a quanto pare già da tempo il presunto autore del rogo, separato e padre di un bambino, stavo tormentando Nives Bigelli dopo che la relazione tra i due era terminata.
F.D. aveva inoltre scoperto di soffrire di una malattia seria, che potrebbe aver reso ancor più precario l’equilibrio dell’uomo, come lascia intendere il suo avvocato difensore, Romolo Reboa del Foro di Roma, che lo descrive come “una persona perbene, incapace di un’azione simile a meno che questa non sia stata originata dalla malattia contro la quale il mio assistito sta combattendo“.
La mente sconvolta di un uomo può fare quando termina una storia importante
E purtroppo noi uomini non riusciamo a rassegnarsi quando
Una storia finisce
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