Fiducia all’Assessore Paci, delusi i consiglieri di Partecipazione
Battisti: "Dimissioni erano atto di responsabilità, tuttora non abbiamo avuto risposte"
“Siamo molto delusi e insoddisfatti di ciò che è emerso dal Consiglio comunale di ieri (mercoledì 28 novembre, Ndr), perché non solo è stata respinta la nostra mozione in cui si chiedevabno le dimissioni dell’Assessore al bilancio Francesca Paci e del dirigente Paolo Mattei, ma non ci sono nemmeno state fornite spiegazioni e documentazioni sulle istanze presentate“.
Son queste le parole del consigliere comunale del gruppo Partecipazione, Paolo Battisti dopo la seduta del consiglio comunale in cui c’è stato il voto contrario alla mozione di sfiducia presentata per la vicenda dei contributi al Summer Jamboree non rendicontati e aumentati per i prossimi quattro anni.
Una delusione che nasce dal fatto che nonostante conferenze e comunicati stampa, “l’Amministrazione ancora non ha capito – spiega Battisti – che non si tratta dell’entità del contributo per la manifestazione, che rimane un elemento imprescindibile per il settore turistico cittadino, ma del fatto che dei soldi non rimane traccia. Inoltre, pur in assenza di un bilancio preventivo e consuntivo delle spese affrontate dall’associazione che organizza il festival, è stato concesso in un momento così difficile, un importante aumento del contributo pari a circa l’80% della somma elargita annualmente fino al 2011“.
Senza poi contare Pane Nostrum, altra manifestazione importante per l’allungamento della stagione turistica senigalliese: per questa, illustra Battisti, vengono elargiti circa 70.000 euro per una tre giorni che potrebbe tranquillamente organizzare l’Ente comunale con i suoi uffici, risparmiando circa 24 mila euro per appunto gli aspetti organizzativi e altri 9.000 euro per l’ufficio stampa, di cui il comune è dotato.
“Noi di Partecipazione, assieme al collega Rebecchini di Rifondazione, l’abbiamo detto e ripetuto più volte – continua il consigliere – che non siamo contro queste manifestazioni, ma contro il fatto che non rimane alcuna traccia dei soldi pubblici che la Giunta decide come usare, sia nelle somme sia nei beneficiari. E’ una questione di trasparenza e di etica pubblica. Nella seduta del 28 novembre, ufficialmente, non è stato presentato, seppur tardivamente, alcun documento che potesse attestare le spese, noi chiedevamo le dimissioni come atto di responsabilità politica per non aver voluto controllare”.
Il consiglio poi si è avvalso della valutazione non vincolante del segretario comunale sull’opportunità del voto palese o meno (sia Partecipazione che il gruppo PPE volevano si votasse segretamente), cosa poi rimessa ai consiglieri che hanno votato contro lo scrutinio segreto. “Ma – afferma Battisti – se la maggioranza era così sicura e coesa della fiducia all’assessore Paci, perché non ha permesso il voto segreto? Forse temeva qualche franco tiratore?“
Allegati
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