Liverani interviene sulla flessione del turismo a Senigallia
Il segretario MSFT: "La tassa di soggiorno è stato un flop sotto tutti gli aspetti"
Presenza in calo a Senigallia: -6,48%. Siamo passati dalle 485.981 presenze del 2011 alle 454.494 del 2012, quindi 31.487 persone in meno. Come amo sempre dire, questi sono fatti e non parole. La Tassa di Soggiorno è stato un flop sotto tutti gli aspetti, anche nelle previsioni sbagliate dall’Assessore Paci e di conseguenza dall’introito che ne è stato ricavato, si parla di circa 300 mila euro rispetto ai 625.000 preventivati, e ha creato malumori per tutti.
La verità è sempre in mezzo, e quindi le cause di questo calo sono sicuramente dovute in parte alla Tassa di Soggiorno e in parte ad una programmazione quasi inesistente per quanto riguarda le “attrazioni” estive che dovrebbero far arrivare i turisti.
Senigallia si “regge” da sempre sugli stessi eventi: il Summer Jamboree, il Caterraduno, i Fuochi d’artificio e Pane Nostrum. Quattro eventi sicuramente belli e interessanti, lungi da me criticarli, ci mancherebbe, ma forse andrebbero gestiti un pochino meglio, e se andiamo a “fare le pulci”, perché vanno fatte quando si analizzano e si programmano eventi e manifestazioni varie, il Summer Jamboree e il Caterraduno sicuramente portano molti turisti per svariato tempo. I fuochi, belli anche loro, di turismo ne smuovono molto di meno perché l’evento si esaurisce in una mezzora di “spari”, al massimo quindi un turista si può fermare per una o due notti, e Pane Nostrum si svolge a Settembre, a scuole iniziate, e anche qui è quindi difficile far fermare un turista, più facile che il turista venga dalla mattina alla sera.
A seguire bisogna tenere in considerazione la sezione giovani, sicuramente un comparto molto dinamico che chiede molto e a volte non è di facile gestione. La Notte Bianca va benissimo, anzi se ne potrebbe fare anche una al mese, ma va organizzata diversamente da adesso, bisogna creare gli eventi e spargerli sul territorio tutto, non concentrali in pochi metri, perché dove c’è possibilità di guadagno è giusto che questo sia per tutti e non per pochi. Per rafforzare il turismo, bisogna quindi puntare sia su eventi “a corto raggio” che a “lungo raggio”. Il turista oggi vuole più opportunità nello stesso contenitore, quindi vuole rilassarsi, divertirsi, fare bisboccia e crescere culturalmente. Se gli offriamo solamente sabbia, mare e “casino”, di sicuro non andremo incontro alle sue esigenze. “L’assenza di esclusività” rende il turismo povero e scarno.
Programmazione quindi in parte da rivedere, da ampliare e da ri-studiare, essenziale allungare la stagione estiva, altrettanto essenziale programmare un turismo anche da ottobre a maggio. Eliminazione della Tassa di Soggiorno che i fatti hanno dimostrato non essere servita a nulla se non a peggiorare lo stato della situazione. E qui torniamo indietro di qualche mese, quando il nostro “caro” Sindaco Maurizio Mangialardi ci andava dicendo che la tassa di soggiorno sarebbe servita per pagare tutte le manifestazioni e gli eventi estivi. Chiedo scusa, ma con 300 mila euro non si pagano le quattro manifestazioni elencate prima e altre cose (solo per i fuochi sono stati spesi 61.000 euro questo anno, alla faccia della crisi), se ne paga una e quello che rimane serve si e no per una piadina e una birra.
Personalmente ritengo scorretto leggere che ora il Sindaco dica che sarebbe anche disposto a toglierla purché le quattro manifestazioni vengano sponsorizzate dagli operatori del settore. “Cornuti e mazziati” si dice in questo caso, già subiscono il calo delle presenze, quindi un calo di “introiti”, e in più devono pure pagarsi le manifestazioni, e l’amministrazione allora cosa ci sta a fare? A cosa serve? Mi sembra un discorso semplicistico se permettete, e di comodo, anche perché negli ultimi tempi questa amministrazione è caduta in un vortice di critiche e problemi non indifferenti.
Diversamente, il Presidente dell’Associazione Albergatori, Marco Manfredi, ha fatto un discorso nettamente più serio e più costruttivo, non è contrario al fatto che si crei un consorzio privato tra gli operatori del settore, ma anche pubblico, ossia con l’aiuto dell’amministrazione. Non scordiamoci che dall’indotto del turismo i benefici non li hanno solamente gli operatori del settore ma anche l’amministrazione. Perché i soldi girano per tutti, perché le tasse si pagano e perché l’amministrazione “guadagnerebbe” da tante altre forme, i parcheggi tanto per fare un esempio.
A proposito di parcheggi, sono anni che vado dicendo che il turismo lo incentivi solamente agevolando e invogliando il turista con offerte e promozioni mirate, quindi si potrebbero mettere in pratica alcune iniziative simpatiche, per esempio, in estate, per chi pernotta negli alberghi di Senigallia non sarebbe male fornire loro un bonus per non pagare il parcheggio al lungomare, non lo pagherebbero lì ma nel resto della città si, sarebbe una piccola mossa molto accattivante, e quello che verrebbe a mancare come introito sarebbe sicuramente ricoperto da altri, e questo dovrebbero ben saperlo sia l’Assessore Paola Curzi che l’Assessore Francesca Michela Paci…almeno credo.
Gli operatori del settore, altro esempio, se consorziati, potrebbero emettere una “card” che darebbe diritto a degli sconti nei negozi commerciali della città. Questa “card” è usata in tantissimi paesi europei e funziona molto bene, è accattivante, invoglia a fare le spese ed è legata anche alle manifestazioni. L’amministrazione dovrebbe poi mettere in piedi una vera programmazione pubblicitaria in Europa magnificando tutte le peculiarità di Senigallia, culturali e ludiche. Anche questa non è una cosa impossibile, penso e immagino che il Sindaco Maurizio Mangialardi sappia benissimo come funziona, esistono delle agenzie che operano in tutta Europa promuovendo la tua città con campagne mirate, e chi ha usato queste campagne ne ha tratto dei benefici enormi. Ok, hanno un costo, ma ritorniamo sempre al punto che se investiti bene il rientro, con guadagno, è garantito.
Poi potremmo parlare della “politica” che non si è mai fatta per incentivare gli operatori del settore per permettere loro di ristrutturare gli alberghi e tutte quelle strutture adibite ad accogliere i turisti. Discorso delicato questo e so benissimo che non a tutti piace e crea polemiche, ma non penso di essere il solo a sentire le lamentele dei turisti per quanto riguarda le strutture di accoglienza che dicono essere un po’ vetuste.
Morale della favola, senza polemiche e senza strilli, chi di dovere e di competenza si sieda intorno ad un tavolo, invitando anche esperti del settore, però con spirito costruttivo, e questo vuol dire che il più delle volte arroccarsi sulle proprie posizioni non è conveniente perché si arriva allo scontro, allora è più produttivo che tutti facciano un passo indietro per trovare in armonia una soluzione che soddisfi e aiuti “capra e cavoli”.
Allora forse, con queste premesse, Senigallia potrebbe veramente essere la “capitale del turismo” (per adesso non lo è proprio), e senza inseguire modelli a noi non consoni, perché Senigallia non è Rimini e perché questa cittadina ha delle prerogative uniche che bisogna far fruttare.
Gli effetti di un tale colpo di mano sono stati disservizi enormi dato che oltre ai servizi interni nemmeno le altre pubbliche amministrazioni o i privati sono stati minimamente informati del nuovo assetto organizzativo opinatamente deciso da un dirigente quanto mai "creativo".
Informato dell'accaduto il Direttore Generale dell'ASUR, neo Direttore anche dell'Area Vasta 2 di Senigallia dopo l'allontanamento dell'Ing. Bevilacqua, ha provveduto ad emettere un ordine di servizio con il quale ordinava di fatto l'immediata ricollocazione dell'Ufficio Protocollo di Senigallia e dei connessi operatori nella sede storica: ad oggi nulla è accaduto.
E' lecito domandarsi a questo punto se contano di più le azzardate e incomprensibili disposizioni di un dirigente in vena di scelte discrezionali ed unilaterali o le direttive date dai vertici non solo dell'Area Vasta 2, ma dell'intesa Azienda Sanitaria Regionale..... L'amministrazione della cosa pubblica è, o dovrebbe il condizionale è d'obbligo, essere una cosa seria. E' lecito aspettarsi non solo la riparazione ad un atto del tutto privo di significato nella logica di un'organizzazione aziendale pubblica, ma che chi di competenza ne tragga le dovute conseguenze. A meno che la vera Direzione Aziendale dell'ASUR non sia quella formalmente individuata!
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