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Senigallia, anteprima d’essai alla Piccola Fenice con l’attualità di “Mare chiuso”

La proiezione in programma alle ore 21.15 di giovedì 22 novembre

PesaroUrbinoNotizie.it
La locandina del film 'Mare Chiuso'

Per il ciclo delle anteprime d’essai, organizzate dal Circolo Cinema Linea d’Ombra, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Senigallia, c’è grande attesa per un’altra serata di straordinario interesse culturale.


Alle ore 21.15 di  giovedì 22 novembre, sarà infatti proiettato nella sala della Piccola FeniceMare chiuso, il documentario italiano di Stefano Liberti e Andrea Segre che è stato il più selezionato nei festival e in assoluto il più premiato per il 2012.

Nei mesi tra il maggio 2009 e il settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla Marina e dalla Polizia italiana. In seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, infatti, le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze.

Una strategia politica per la quale l’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani, in seguito a un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario.

All’inizio nessuno conosceva realmente quel che davvero succedeva ai migranti durante i respingimenti, poiché nessun giornalista era ammesso sulle navi e tutti i testimoni erano poi destinati alla detenzione in Libia. Ma nel marzo 2011, con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche rifugiati etiopi, eritrei e somali, che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e sono riusciti a rifugiarsi nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia.

E sono proprio loro a raccontare nella pellicola in prima persona cosa significa essere respinti. Sono storie di grande dolore e dignità, ricostruite con precisione e consapevolezza, testimonianze dirette che ancora mancavano e mettono finalmente in luce quali violenze e violazioni siano state commesse dall’Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione.

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