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Senigallia: “Rispettiamo sentenza Tar, ma ora c’è un unico soggetto privato”

Comune replica alle affermazioni di Paradisi sull'area demaniale alla spiaggia di ponente

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La spiaggia di ponente di Senigallia

L’Amministrazione Comunale prende atto della sentenza di primo grado con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale ha disposto l’annullamento della concessione demaniale di una porzione di spiaggia destinata ad attività ricreative a Cesano in favore di un’associazione locale, ricordando però i reali termini della vicenda ed evitando così le strumentalizzazioni da parte dei soliti noti.

I fatti sono questi. Il Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato un piano degli arenili nel quale sono state cancellate a Cesano alcune concessioni demaniali originariamente destinate a stabilimenti balneari sostituendole con un’area giochi. La ratio di questa decisione era quella di promuovere un risparmio sul consumo della spiaggia e quella di offrire a residenti e turisti una pluralità di servizi fruibili pubblicamente (attualmente nella zona agisce un solo bagnino ed un solo stabilimento balneare).

A seguito della procedura di evidenza pubblica attivata dal Comune, sono pervenute tre domande: una proveniente da una associazione riconosciuta a livello regionale, una seconda avanzata dall’Associazione Noi della Cesanella profondamente radicata nel territorio ed una terza proposta presentata invece dal soggetto concessionario dello stabilimento balneare limitrofo sopracitato.
E’ evidente che, proprio alla luce della ratio originaria del piano degli arenili, ben evidenziata tra l’altro nel verbale dell’ampio dibattito svoltosi in Consiglio Comunale, sembrava opportuno e coerente destinare a favore delle associazioni maggiormente radicate nel territorio la concessione demaniale per le attività ricreative all’aria aperta.
Il T.A.R. ha giudicato diversamente, evidenziando come non vi fosse una coerenza e corrispondenza giuridicamente rilevante tra finalità generali dell’atto di programmazione e disciplina del bando di gara.

Come siamo abituati a fare rispettiamo il contenuto della sentenza, riservandoci tuttavia di valutare in maniera approfondita se vi siano o meno i presupposti per proporre l’appello.
Per il momento registriamo che, in conseguenza di tale sentenza, tutte le concessioni demaniali nella zona, sia per stabilimento balneare che per attività ricreative, sono concentrate nelle mani di un unico soggetto privato.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Marcello Liverani
Marcello Liverani 2012-11-15 17:18:02
Quando vengono "pizzicati" in fallo (spesso e volentieri), ovviamente parlano di strumentalizzazioni. Ma dove sarebbe la strumentalizzazione su una sentenza del TAR che Vi da completamente torto? La Vostra tanto decantata "ratio", ben evidenziata nel verbale dell'ampio verbale, non ha assolutamente convinto il TAR, chissà che anche il Tribunale non strumentalizzi...anzi ha proprio evidenziato l'esatto contrario di quello da Voi sostenuto. Quindi ora le spese legali, 4.000 euro, con quali soldi le pagate? E valutate bene se esistono i presupposti per un ricorso, perchè in caso di nuova sconfitta (assai probabile) le spese aumentano, e ai cittadini non fa troppo piacere che i soldi pubblici vengano "spesi" in questo modo. La storia che si legge in giro è un pochino diversa, pare che il TAR abbia detto che l'Associazione "Noi della Cesanella" non avrebbe neanche dovuto partecipare, e a fronte di questo, con una delibera, avete cambiato le carte del bando, da qui la "mazzata" del TAR che vi ha detto che la revoca del bando non era leggittima. Cosa ci spiegate in merito a questo?
Melgaco 2012-11-15 17:49:56
C'è un unico soggetto privato? Se facevate un bando regolare a quest'ora ce n'era un altro. Mo è colpa del Tar se c'è un pezzo di spiaggia non utilizzata?
Non mi pare che il dramma sia che c'è un solo soggetto privato in quella zona.
IL DRAMMA E' CHE (...omissis...) I BANDI. (con tanto di timbro del tar delle Marhce che lo dice)
pilino 2012-11-17 13:33:28
con questa sconfitta, non azzardatevi a toccare la spiaggetta del molo, l'unica ancora libera.
e furnut l'erb pucuriell
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