Autocostruzione, al cantiere di Senigallia è l’ora della consegna delle chiavi
Terminati i lavori, sabato 17 l'inaugurazione. Cimarelli: "Speriamo di replicare il progetto"
Dopo oltre un anno di lavori, il cantiere di autocostruzione al Cesano di Senigallia è ormai giunto a conclusione. Sabato 17 novembre, alle ore 15:00, ci sarà la cerimonia del taglio del nastro e della consegna delle chiavi ai nuovi inquilini, vicini di casa e lavoratori che si sono costruiti la casa con le proprie mani e che proprio in questi giorni stanno arredando le abitazioni.
Insomma a pochi giorni dall’inaugurazione si moltiplicano i sorrisi di chi è riuscito a permettersi una casa spendendo meno della metà rispetto alle cifre del libero mercato, inaccessibili per molte famiglie, di origini italiane e non.
Già perché il cantiere dell’autocostruzione non è solo un progetto sperimentale sull’abitazione che mezza Italia aspira ad avere nel proprio territorio, ma anche un’esperienza nuova sull’abitare insieme, con l’obiettivo di giungere finalmente a quell’integrazione tanto sbandierata e quasi mai raggiunta.
In quest’ultima settimana, densa di avvenimenti, si sono tenuti i sopralluoghi per l’agibilità, l’approvazione del frazionamento del mutuo da parte di Banca Etica e le dirette televisive che, spenti i riflettori, hanno lasciato posto a chi deve completare le ultime pulizie, portare mobili, scatoloni, oggetti, indumenti dentro quel sogno che è ora è realtà.
“Come ogni volta che si raggiunge un traguardo – sostiene il presidente del Consorzio Solidarietà, Lucio Cimarelli – si sente il bisogno di dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento dell’obiettivo. Grazie, perché insieme abbiamo raggiunto un obiettivo che nessuno di noi da solo sarebbe riuscito a raggiungere; grazie perché è solo cooperando, unendo le forze, le intelligenze, le risorse e le volontà che si raggiungono gli obiettivi migliori“.
“Come Consorzi Gestori del progetto (Consorzio Solidarietà e Consorzio ABN) in questo caso di grazie dobbiamo dirne tanti: al Ministero del Welfare, alla Provincia di Ancona, al Comune di Senigallia, a Banca Etica, a Corinzi 13 e soprattutto agli autocostruttori riuniti nella cooperativa “Le mani, per vivere insieme”: cittadini italiani e immigrati che hanno scritto una pagina che resterà nella storia del nostro territorio e che – si augura Cimarelli – possa rappresentare un nuovo modo di pensare e praticare le politiche abitative e le politiche migratorie, consentendo ai cittadini di accedere al diritto alla casa anche alle fasce di popolazione che non hanno la possibilità economica di rivolgersi al libero mercato e attuare un processo di integrazione tra cittadini italiani e cittadini migranti dimostrando che la convivenza è un percorso possibile che va assecondato e facilitato, piuttosto che ostacolato“.
Lo scorso 2 settembre l’assemblea dei soci ha proceduto alla pre-assegnazione degli alloggi tramite estrazione a sorte. L’immagine qui sopra mostra la composizione delle 4 palazzine sulla base delle etnie presenti: nella Palazzina 1 andranno a vivere 1 famiglia ucraina, 3 famiglie italiane e 1 albanese; nella Palazzina 2 troviamo invece 1 famiglia polacca, 1 ucraina, 1 albanese, 1 italiana e 1 iraniana; la Palazzina 3 accoglierà 1 famiglia algerina, 2 italiane, 1 albanese e 1 cinese; la Palazzina 4 abbiamo invece 3 famiglie italiane, 1 albanese e 1 iraniana.
Ma il progetto continua oltre la consegna delle chiavi: infatti, in cima alla lista di idee che stanno sorgendo c’è la replicabilità del progetto anche a prescindere da finanziamenti pubblici (in questo caso, Comune di Senigallia e Provincia di Ancona): “Crediamo sia questa – conclude Cimarelli – la strada da percorrere per dare futuro all’housing sociale. Numerosi amministratori pubblici e privati cittadini ci stanno contattando per studiare la possibilità di replica; stiamo lavorando su diversi fronti e speriamo di poter dar presto la notizia che un nuovo progetto sta per partire“.
Purtroppo molti altri cantieri di autocostruzioni non sono stati gestiti in maniera altrettanto "trasparente":
http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/08/autocostruzione-edilizia.html
come per esempio a Ravenna, dove nemmeno uno dei 3 cantieri avviati è stato concluso senza l'intervento di un sacco di soldi pubblici (in due occasioni), e addirittura uno potrebbe non vedere mai la conclusione:
http://difesaconsumatori.eu/
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