Paradisi: “ecco l’ennesima immoralità dell’amministrazione di Senigallia”
Il consigliere: "il Tar dà torto al Comune su un'area balneare contesa. Mangialardi si dimetta"
La nostra “virtuosa” Amministrazione comunale ha modificato un bando pubblico al solo fine di rimettere in gioco un’associazione che era stata esclusa dopo un ricorso al Tar da parte di un operatore balneare. Ragioni solo ed esclusivamente “politiche” che dovrebbero creare imbarazzo su imbarazzo ad una Amministrazione che, in questi giorni, si sta manifestando per quello che è sempre stata: un esempio di immoralità politica.
La certificazione di aver modificato il bando per ragioni politiche arriva, non da un consigliere d’opposizione, ma niente meno che dal Tar Marche che lo ha scritto nero su bianco (la sentenza è la 630 del 2012). I giudici del Tribunale anconetano hanno fortemente stigmatizzato il comportamento illegittimo dell’Amministrazione comunale condannando il Comune ad assegnare la concessione balneare al ricorrente (che aveva perso la gara) e al pagamento di oltre 4 mila euro tra spese legali e rimborso del contributo unificato. I fatti. Un cittadino senigalliese, operatore balneare, partecipa ad un bando indetto dal Comune per l’assegnazione di una concessione demaniale destinata ad attività ricreativa all’aria aperta.
Alla gara prendono parte tre concorrenti. Uno viene escluso perché ritenuto “non abilitato” a partecipare al bando. Restano in piedi due concorrenti: il nostro cittadino fiducioso nella trasparenza amministrativa e l’associazione “Noi della Cesanella”. Vince l’associazione che, secondo il Tar, non doveva neppure essere ammessa (sic!). L’operatore balneare ricorre al Tar che concede subito la sospensiva. Colpo di scena: la pervicace Amministrazione comunale non ci sta e con una delibera che definire vergognosa è poco, revoca la gara pubblica e modifica il bando di gara. Uno scandalo.
Nuovo ricorso del cittadino e nuova sentenza del Tar che colpisce in modo duro la nostra Amministrazione. Le parole pesantissime dei giudici: “La revoca non è legittima quando, in assenza di specifiche ragioni, essa costituisce lo strumento per neutralizzare iniziative giurisdizionali poste in essere da uno o più concorrenti e favorire altri concorrenti”.
E ancora: “Il Comune è incorso in uno eccesso di potere per sviamento … è evidente che la modifica del bando ha quale unica finalità quella di rimettere in gioco l’associazione ‘Noi della Cesanella’ e consentirle di partecipare alla nuova gara”. Di fronte a parole così gravi pronunciate da una Corte di Giustizia, ogni commento è superfluo. Caro sindaco, un atto di dignità politica: dimissioni.
La domanda è quindi: Chi c'è dietro o davanti a "Noi della cesanella?"
Mangiala'...dai su...a casa!
Forse perchè realizzare l'area ha dei costi, sia di realizzazione che di gestione che il comune non voleva sopportare?
Bene, se questa fosse la ragione allora vi sono altri sistemi che non siano gare pubbliche e altri sistemi sicuramente diversi da quelli a cui abbiamo assistito.
"Noi della Cesanella" è così interessata a dare un servizio gratuito? Non avrebbe potuto farlo in ogni caso anche senza assegnarsi l'area?
Ci sono troppe incongruenze nelle spiegazioni da parte dell'amministrazione e da parte di "Noi della Cesanella"
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