Lo studio Zelig di Senigallia replica a Marcello Liverani
Enea Discepoli contro chi aveva criticato i fondi concessi per il progetto "Giocare con l'arte"
Tutti coloro che operano a Senigallia nell’ambito del sociale conoscono lo Studio Zelig (1987 ad oggi), risonanza che va oltre i limiti territoriali grazie all’esperienza della Telestreet Disco Volante, la prima televisione di strada al mondo con una redazione composta al 50% da soggetti disabili, vincitrice tra l’altro del premio Ilaria Alpi sul giornalismo d’inchiesta sull abbattimento delle barriere architettoniche e sociali.
Cosa ha da subito distinto lo Studio Zelig da altre associazioni e realtà simili? Enea Discepoli, il fondatore, ha una convinzione: trasformare il deficit in risorsa attraverso la creatività. Il modo con cui attua questa idea è la reciprocità (l’intervento simbiotico tra i ragazzi ed Enea), l’unico modo per sviluppare nei ragazzi disabili una forma di autostima e un senso di Comunità e di possibilità di esprimersi. Lo scopo è quello di fargli acquisire un ruolo sociale valorizzato, attraverso l’arte, che fa emergere in ognuno le proprie capacità, passando dal disagio alla “Bellezza”.
Sono ormai trascorsi 25 anni dalla fondazione dello Studio Zelig, in un’azione continua, richiesta e desiderata dai ragazzi disabili stessi e dalle loro famiglie, richiesta che di anno in anno aumenta, e l’impegno dello studio va al di là del budget e della convenzione (convenzione di 1500 ore annuali retribuite a cui si aggiungono centinaia di ore non retribuite pur di andare incontro alle esigenze dei ragazzi). Enea Discepoli agli esordi si è battuto con passione, credendoci, perché si creasse un sistema di assistenza ai disabili votato alla loro crescita e inserimento nella società, dandogli un valore sociale, modello ripreso tra l’altro da altre realtà nazionali, a dimostrazione della bontà dell’idea.
In questa situazione politico-economica di difficoltà, c’è chi ha sollevato una polemica sulla convenienza di rinnovare la convenzione con lo Studio Zelig, non rendendosi conto dell’importanza sociale dello Studio, dal momento che è sia occasione di crescita di cittadini che altrimenti non troverebbero una collocazione, un’assistenza, una forza, e sia sostegno per le famiglie dei disabili, che spesso non hanno gli strumenti adatti per affrontare un grave problema come quello dell’handicap dei proprio cari.
Se lo studio Zelig smettesse di esistere, ben 13 famiglie si ritroverebbero private dell’assistenza ai loro famigliari disabili, immersi in problemi difficili se non impossibili da affrontare nel migliore dei modi.
Attorno allo Studio Zelig inoltre c’è un continuo lavorio per cercare nuove strade nella sperimentazione per la crescita socio-culturale dei disabili. Per questo è in continuo rapporto con le Università (sono state scritte ben 6 tesi universitarie sullo Studio Zelig, una sulle pedagogie sperimentali, tre sulla comunicazione, una sulle arti-terapie, di cui lo studio Zelig è uno dei pionieri). Sono fatti che parlano, al di là delle polemiche che nascono solo dalla volontà di colpire l’Amministrazione Comunale, approfittando del momento di crisi in cui il Paese si trova.
E’ per sottolineare questa importanza sociale dell’opera dello Studio Zelig che quest’anno si organizza il Giubileo per i suoi 25 anni di vita, proprio per evidenziare quello che nel corso dei decenni è stato sperimentato e ottenuto dai ragazzi disabili e dai collaboratori e dal fondatore dello Studio Zelig.
da Enea Discepoli e il suo team
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