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Dacia Maraini: anche un centro di studi a Senigallia dopo la Cittadinanza onoraria

Mangialardi: "Amicizia con la scrittrice italiana più famosa al mondo e un progetto attorno alla cultura"

Consegna della Cittadinanza onoraria di Senigallia a Dacia Maraini

Possiamo dire, senza alcun rischio di scivolare nella retorica, che quella di sabato scorso (10 novembre 2012, Ndr) è stata una giornata storica per la città di Senigallia. La consegna ufficiale a Dacia Maraini, in una sala consiliare affollatissima e piena di giovani, della cittadinanza onoraria di Senigallia, deliberata dal Consiglio Comunale, riveste infatti una grande importante per l’intera comunità locale per tutta una serie di motivazioni.

Tutti sappiamo chi è Dacia Maraini. Parliamo della scrittrice italiana più famosa al mondo, la più tradotta. Parliamo dell’autrice di autentici capolavori come La lunga vita di Marianna Ucria, Buio, Bagheria, Voci, Colomba, L’amore rubato.

Parliamo di una scrittrice che anche quest’anno compariva nelle anticipazioni degli esperti tra le possibili vincitrici del Nobel per la letteratura. Ebbene, il fatto che una personalità della cultura mondiale di questo calibro abbia scelto di stringere un patto d’amicizia con la nostra città, legame che oggi verrà consacrato con la cittadinanza onoraria, suscita in noi grande gioia ed orgoglio.

Certamente ci sono state delle persone che hanno aiutato il nascere di questo feeling con Senigallia. Penso a Mauro Pierfederici, che è stato sempre un punto di riferimento per le nostre relazioni con Dacia Maraini; penso ad Antonio Lovascio, attore e regista della compagnia senigalliese Teatro Manet, che ha messo in scena ben due testi teatrali scritti da Dacia Maraini: Passi Affrettati e Viva l’Italia.

Tuttavia credo di poter dire che il legame con Senigallia sia nato perché lei in questa città si trova bene: “qui mi sento un po’ a casa”, ha detto infatti recentemente Dacia Maraini nel corso di una conferenza stampa, facendoci naturalmente un enorme piacere.

In ogni caso l’orgoglio municipale non è tutto: la nostra ambizione è quella di far tesoro di questa straordinaria generosità umana e intellettuale di Dacia per costruire insieme e attorno a lei un grande progetto culturale, al servizio non solo di Senigallia ma dell’intera regione. Un progetto che sviluppa un settore specifico della sua attività letteraria, rappresentato dalla scrittura per il teatro. Dacia Maraini ha infatti scritto a partire dalla seconda metà degli anni ’60 numerosi testi teatrali, rappresentati con successo sia in Europa che in America.
Sono testi caratterizzati da una grande attenzione ai temi civili, alla questione dei diritti umani e dei diritti delle donne.

Alla luce di questa esperienza di impegno civile, stiamo lavorando come Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Regione Marche e con l’Amat, per realizzare nella nostra città un centro permanente di Studi Marainiani, finalizzato ad approfondire la conoscenza e a valorizzare adeguatamente quel vero e proprio patrimonio culturale che è rappresentato dal teatro civile di Dacia Maraini.

Consegna della Cittadinanza onoraria di Senigallia a Dacia MarainiNella motivazione della cittadinanza a Dacia Maraini abbiamo sottolineato proprio questa sua straordinaria capacità di unire nella sua scrittura il talento artistico con una profonda passione civile. È questa, a nostro avviso, l’impronta più netta della sua personalità culturale, l’insegnamento più grande che la storia e la scrittura di Dacia Maraini possono impartire ai giovani. La cultura, quando è autentica e nasce dalla profondità del nostro animo, non è un bella decorazione ma è piuttosto uno strumento indispensabile che ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.

Questa cittadinanza onoraria a Dacia Maraini vuole sottolineare come i valori che tengono uniti una comunità, i princìpi attorno ai quali essa può riconoscersi, non sono quelli della finanza, della crescita fine a se stessa, della ricerca ossessiva del successo e dell’affermazione personale; i nostri valori fondanti sono quelli della conoscenza, testimoniati da una vita come quella di Dacia Maraini, interamente spesa per la cultura.

Ecco, forse per tirarci fuori dai guai tutti insieme dovremmo ripartire da qui, dicendo che è assurdo sostenere che con la cultura non si mangia. È vero esattamente il contrario: proprio dalla cultura possono nascere in Italia nuove iniziative e nuove opportunità; e, soprattutto, solo attraverso la cultura potranno formarsi cittadini migliori e più consapevoli.
dal sindaco
Maurizio Mangialardi

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