Finita l’emergenza terremoto in Emilia: rientrati a Senigallia i volontari CRI
Medici, infermieri e "clown" sono stati presenti per 168 giorni nelle zone colpite dal sisma
All’inizio di novembre sono terminate le operazioni della Croce Rossa Italiana in favore delle popolazioni dell’Emilia interessate dal terremoto. Gli interventi immediati sono stati effettuati dai volontari della regione e delle regioni limitrofe, ma fin dal 20 maggio, giorno della prima scossa, la Sala Operativa Nazionale della Croce Rossa Italiana ha richiesto la disponibilità di volontari marchigiani.
Il Comitato di Senigallia si è subito organizzato, seguendo le linee guida che sovrintendono a questo tipo di emergenza, restando in stand-by in attesa della chiamata. I nostri primi tre volontari sono partiti il 30 giugno e da quel momento hanno operato, con compiti di assistenza sanitaria e di trasporto in ambulanza, nel campo 5 di Massa Finalese (Mo) gestito dalla protezione civile della Regione Marche. Con l’arrivo di un volontario infermiere e grazie alla concomitante presenza di un medico di Tolentino, la tenda in cui si svolgeva l’attività sanitaria si è trasformata in una sorta di PMA (posto medico avanzato).
I nostri volontari (una delle quali infermiera professionale) hanno operato anche nel campo Cri di Carpi (Mo) svolgendo attività di segreteria e logistica. Nello stesso campo, successivamente, hanno operato altri colleghi, soprattutto nella logistica e in cucina.
Anche il campo di Concordia Sulla Secchia (Mo) ha visto la presenza di alcuni nostri volontari addetti alla logistica, alla cucina, alle pulizie del campo stesso e infine allo smontaggio delle tende, il 20 ottobre. Pochi giorni dopo, il 1 novembre, è stata dichiarata la fine dell’emergenza per quanto riguarda la Croce Rossa Italiana e il campo di Carpi è stato smantellato, grazie anche al lavoro dei volontari di Senigallia. Il giorno successivo, rientro in sede per quanti erano ancora in Emilia e termine dei servizi.
Una esperienza particolare è stata quella di “Spazzolino” e di “Plati”, due clown dottori che hanno operato un po’ in tutti i campi del modenese; è stata una settimana di lavoro intenso, di condivisione, di forti relazioni interpersonali. Tenuto conto che era la prima volta che si trovavano impegnati in questo tipo di emergenza, la capacità di creare emozioni, di ascoltare, di dare momenti di felicità a grandi e bambini è stata davvero straordinaria.
L’attività è stata intensa, il rapporto con le popolazioni sempre cordiale e amichevole. Buona la collaborazione con gli altri enti e associazioni impegnati nell’emergenza. In Emilia sono stati impiegati nove volontari del soccorso e una pioniera, per una totale di 168 giorni di permanenza sul posto.
L’Umanità, che è il primo dei Principi della Croce Rossa, ha avuto ancora una volta modo di esprimersi grazie alla dedizione, all’impegno, alla serietà e alla professionalità dei nostri volontari, come ci è stato riconosciuto dai responsabili dei campi in cui hanno operato. A tutti loro un grazie, davvero meritato.
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