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Confartigianato Senigallia: imprese edili senza liquidità per i “cattivi pagatori”

Cicconi Massi: situazioni al limite, tra fallimenti e drammi personali. Direttiva contro i tempi infiniti

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Edilizia, imprese edili, casa, mattone

Imprese edili del Senigalliese incatenate dai ritardi di pagamento. La carenza di liquidità affligge con particolare virulenza il comparto costruzioni che più degli altri soffre del continuo dilatarsi dei tempi di retribuzione. “Un circolo vizioso che le trascina al fallimento – commenta Giacomo Cicconi Massi Segretario Confartigianato Senigallia – perché senza denaro le micro e piccole imprese non possono onorare le spese aziendali“.

Mantenere aperta e funzionalmente operativa una attività significa pagare i dipendenti, comprare i materiali necessari alla produzione, provvedere all’acquisto e alla manutenzione delle strumentazioni, versare i contributi, le tasse, sobbarcarsi gli oneri burocratici del caso. A oggi i tempi medi di pagamento della Pa e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e nell’ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. Alcuni imprenditori devono attendere addirittura anni per essere pagati. Si tratta di una prassi purtroppo consolidata.

Le conseguenze di questa situazione si pagano a livello produttivo e rischiano di sfociare anche in drammi personali. Ci sono imprenditori che non riescono più a pagare i dipendenti e vivono con angoscia il progressivo declino della propria attività. Per questo Confartigianato ritiene che priorità assoluta per la ripresa del territorio sia il ripristino della liquidità a disposizione delle aziende. Una nuova speranza c’è. Dopo il continuo pressing di  Confartigianato a livello nazionale e locale – conclude il segretario della Confartigianato di Senigallia Cicconi Massi – il Governo ha mantenuto l’impegno di recepire entro novembre la Direttiva Europea che porta a a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese.
Ora avremo finalmente regole chiare per combattere il malcostume dei ‘cattivi pagatori’ che mette in ginocchio le piccole imprese.
Nel decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea sui tempi di pagamento sono stati pero’ esclusi i lavori pubblici, vale a dire le imprese di costruzione che rappresentano il settore maggiormente colpito dal grave fenomeno dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione e delle imprese private“.

Sollecitiamo il rapido intervento del Governo per modificare le norme sui pagamenti previste dalla disciplina sugli appalti adeguandole a quanto previsto dalla Direttiva europea che fa esplicito riferimento alla progettazione e all’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché ai lavori di ingegneria civile. Si tratta di un intervento indispensabile considerato che le piccole imprese del settore costruzioni sono quelle che hanno registrato il maggiore aumento dei tempi di pagamento, cresciuti di 64 giorni nell’ultimo anno, e il costo più elevato derivante dai ritardi, pari a 1,6 miliardi di maggiori oneri finanziari. Tutto ciò non fa che aggravare la carenza di liquidità degli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della crisi.

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