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Tassa di soggiorno, l’opposizione attacca la giunta di Senigallia

Rimini: "Il flop della Imposta di Soggiorno è solo causa della miopia politica dell'Assessore Paci"

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La spiaggia di Senigallia

I dati che sono emersi in questi giorni sulla tassa di soggiorno dimostrano che la manovra di imposizione fiscale decisa dall’amministrazione per rimpolpare le casse comunali è stata un totale fallimento. Il nostro gruppo consiliare l’aveva detto fin dall’inizio: la tassa di soggiorno non può funzionare perché ingiusta, sia nei confronti degli operatori, sia nei confronti dei turisti che vengono nella nostra città.

Le previsioni fatte si sono puntualmente verificate: è infatti opportuno ricordare che nella prima stesura del bilancio l’Assessore Paci aveva previsto un gettito di un milione e duecento mila euro per poi rettificarlo in corso d’opera a settecentomila euro; oggi ci troviamo con entrate addirittura meno della metà di quelle indicate nel previsionale 2012.

Quello che però ancora più sconcerta e indigna noi e tutti gli operatori del settore è l’affermazione tanto grave per quanto assolutamente priva di ogni fondamento che l’Assessore s’è permessa di dichiarare alla stampa, ipotizzando un fenomeno di evasione dietro ai mancati introiti dell’imposta di soggiorno.

Prima di parlare l’assessore dovrebbe misurare attentamente le parole, se ha le prove di comportamenti elusivi o evasivi le metta in mano alle autorità competenti indicando i nomi e i soggetti che crede abbiano evaso l’imposta ma non può gettare discredito sull’intera categoria di operatori che fino ad oggi rappresenta una delle poche realtà economiche vive nel nostro territorio.
Anziché sparare sul mucchio alla ceca, l’assessore farebbe meglio a guardare a casa propria: ci riferiamo in questo senso a chi all’interno dell’amministrazione non ha avuto la lungimiranza e la capacità di comprendere che l’imposta di soggiorno così come congeniata sarebbe stata assolutamente inutile e che probabilmente dovrebbe imparare a far e meglio i conti prima di lanciare accuse senza fondamento.

A ciò si aggiunge il fatto che quest’anno il settore turismo ha subito una riduzione legata alla crisi economica e quindi se il gettito della tassa non è come quello auspicato questo lo si deve anche e soprattutto a tale grave situazione.

Noi continuiamo a ribadire la nostra posizione: è troppo facile utilizzare la leva fiscale per far quadrare i conti, che poi in ogni caso non tornano; un amministrazione seria e vicina ai cittadini, soprattutto in un momento come questo, avrebbe avuto tutto il tempo necessario per mettere intorno ad un tavolo tutte le categorie economiche protagoniste della stagione turistica senigalliese al fine di creare un consorzio pubblico privato per gestire il settore turistico e trovare le risorse necessarie.

È fondamentale per il prossimo futuro che tutti gli operatori, alberghieri, balneari e pubblici esercizi si uniscano in un fronte comune mettendo un po’ di risorse ciascuno (sempre meno dell’imposta di soggiorno) per creare un fondo gestito senza i clientelismi e gli sprechi pubblici per rilanciare la stagione turistica senigalliese e contribuire al miglioramento delle strutture e dei servizi offerti.
dal Gruppo Consiliare Partito Popolare Europeo

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