Senigallia, politiche per l’occupazione: che fine ha fatto il bando?
Dal Collettivo "Precari United" una lettera aperta all'Amministrazione Comunale e all'Assessore Volpini
Il 10 Febbraio del 2012 con il blitz negli uffici dei Servizi Sociali del Comune di Senigallia, abbiamo reso pubblica la nostra critica verso il bando comunale per l’occupazione attiva dei disoccupati. In un momento in cui la precarietà è diventata strutturale, anche le istituzioni pubbliche con i propri strumenti di welfare locale, scelgono la strada del lavoro accessorio, dei voucher e dei tirocini posticci.
Le nostre critiche hanno colpito il segno, hanno riscosso sicuramente interesse anche in una parte del governo della città. Interesse che si è concretizzato ed esplicitato nell’incontro avvenuto il 13 febbraio 2012 con l’Assessore Volpini, che aveva espresso interesse e disponibilità a modificare il bando. Alla disponibilità è poi seguito come in un copione già scritto, il silenzio.
Il 20 aprile abbiamo spedito una lettera aperta all’Amministrazione Comunale per riaprire il dibattitto pubblico sul bando e sulle politiche di welfare comunale, ma anche qui nessuna risposta.
Durante la festa della Musica, il 21 giugno, abbiamo interrotto con una contestazione decisa il grottesco teatrino della CISL dedicato ai giovani. A nostro parere questo sindacato giallo ha poco da dire ai giovani dopo che ne ha favorito lo sfruttamento, l’impoverimento e ne ha minato l’autonomia con il suo sostegno incondizionato alle riforme liberiste dei governi Berlusconi.
Oggi la crisi morde, producendo da una parte un continuo impoverimento della maggior parte della popolazione – ormai più che di precarietà, si può parlare di disoccupazione – dall’altra un disciplinamento degli impoveriti fondato sull’etica del sacrificio, sulla produzione del senso di colpa e sul ricatto occupazionale. All’impoverimento generale però, corrisponde in maniera proporzionale, l’arricchimento di pochi. Senigallia per quanto provinciale, non fa eccezione.
ll Sindaco e gli assessori si sono impegnati in un tour cittadino – Facciamo luce sulla crisi – per spiegare come i tagli non siano altro che il risultato di un destino crudele – è l’Europa che ce lo chiede – quasi ineluttabile. Addirittura il Sindaco Mangialardi ha evocato la necessità del conflitto come unica alternativa in grado di porre un argine alla mannaia del Governo Monti, ben sostenuta dal suo partito, il PD.
L’unico conflitto possibile che un’Amministrazione può oggi mettere in campo è quello di schierarsi dalla parte dei cittadini e non delle banche, e questo può essere fatto solo disobbedendo al pareggio di bilancio e ai diktat economici che la troika europea impone. Il conflitto, anche istituzionale o meglio tra istituzioni, impone di violare le regole del gioco, di compiere un’invasione di campo, altrimenti sul piano della compatibilità nessuna alternativa sarà mai possibile e i sindaci con le loro amministrazioni saranno sempre di più dei meri esattori delle tasse.
Il nuovo bando a sostegno delle politiche attive per il lavoro, nel piccolo della nostra città, è un terreno di prova molto importante. L’Amministrazione Comunale nei limiti delle sue possibilità economiche, ha l’occasione di dimostrare ai senigalliesi se il welfare e più i generale le politiche sociali in tempo di crisi, sono concepite in termini assistenziali e caritatevoli o per sviluppare l’autonomia e la dignità della persona.
Chiediamo alla Giunta ed al Sindaco, dove è finito il nuovo bando di misure di sostegno attivo al reddito per i disoccupati di cui si era parlato in primavera?
Perché in una situazione così difficile si ritarda senza spiegazioni l’apertura di questa seppur misera e criticabile possibilità di reddito?
Non è il caso di aprire una discussione pubblica su come debbono essere gestite le poche risorse economiche per il sociale?
Sono solo domande, che però – fosse anche per buona educazione – attendono una risposta. Sapendo che c’è un tempo – ancora breve – per attendere e ce n’è uno per esigere.
da Precari United
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