Senigallia, l’amministrazione comunale ribadisce il NO ai quartieri a luci rosse
"Sanzioni più aspre, telecamere e cartelli di divieto di sosta: questi gli strumenti a disposizione"
Durante la commissione svoltasi nel tardo pomeriggio del 23 ottobre l’amministrazione comunale ha ribadito con fermezza la sua linea riguardo al problema della prostituzione: no alla creazione di quartieri a luci rosse.
Era stato il consigliere comunaleAlessandro Cicconi Massi a chiedere una seduta per poter parlare della possibilità di introdurrezone predisposte dove concentrare l’operato delle lucciole allo scopo di salvaguardare il decoro cittadino.
La realtà della prostituzione nonostante sia presente da sempre sulle principali arterie cittadine, da qualche tempo è aumentata in maniera sostanziale e si è spinto fino a zone centrali della città come le Saline o il Ciarnin.
Un fenomeno in crescita difficile da contrastare e monitorare come dimostrano le operazioni effettuate dalle forze dell’ordine: c’è un ricambio costante ‘dell’offerta’ che porta sul marciapiede ragazze sempre nuove che lavorano in zona per periodi brevi per poi trasferirsi in altre città.
Il primo cittadino Mangialardi ha spiegato: “L’unico modo per affrontare questa problematica è affidarci al codice della strada, la possibilità di costituire di un quartiere a luci rosse non può essere presa in considerazione, non vogliamo eludere il problema ma la ghettizzazione delle lucciole non è una risposta plausibile; le misure tramite cui l’amministrazione comunale interverrà nell’ottica del contrasto del fenomeno sarà l’installazione di telecamere nella zona del Ciarnin, i cartelli di divieto di sosta e l’inasprimento delle multe. Un ruolo importante sarà rappresentato dalla collaborazione e il coordinamento con le forze dell’ordine, con realtà come la comunità di don Oreste Benzi e associazioni come Free woman in Ancona. ”
Le sanzioni previste per chi sosta o si ferma a lato della carreggiata andranno da 50 a 500 euro
La sosta: è lo stop vero e proprio del veicolo, permette cioè di parcheggiare, spegnere il motore, scendere ed allontanarsi dal veicolo per un periodo più o meno lungo in base a quanto è consentito dalla segnaletica stradale.
La fermata: è lo stop temporaneo del veicolo. Un esempio pratico è costituito dai mezzi pubblici che in prossimità di una “fermata” accostano il veicolo il tempo necessario per far salire e scendere i passeggeri, per poi ripartire, senza abbandonare il posto di guida.
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