Liverani: “Il turismo a Senigallia? Non è tutto oro ciò che luccica”
Il segretario del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore: "la città capitale turistica? Ma dove?"
Bilancio turismo estivo a Senigallia: non è mica tutto oro quello che luccica, specialmente quando si “sparano” cifre di raffronto senza magari essere andati a controllare.
Senigallia è sicuramente una gran bella cittadina, ma non è assolutamente “la capitale del turismo” come il nostro caro Sindaco, Maurizio Mangialardi, ci sbandiera. E non lo è dati alla mano. Si può tranquillamente dire che Senigallia ha retto “il colpo” in questa stagione estiva a fronte della crisi che sta colpendo le famiglie, ma non ha di certo fatto meraviglie. E i numeri che leggiamo parlano chiaro: dal 1° gennaio al 30 agosto, le presenze segnano un +0,48% (cifra irrisoria), ma nei tre mesi dell’estate, giugno, luglio e agosto, le presenze sono calate dell’1,4% e gli arrivi dello 0,95%, dati che dimostrano che “la capitale del turismo” va ricercata altrove e non nella città di Pio IX.
Il turista che sceglie Senigallia ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni, viaggia in coppia o in famiglia con figli fino a 14 anni e utilizza principalmente l’auto. Ma soprattutto cerca l’autenticità: mare, sabbia, storia, natura, arte, enogastronomia, divertimento sano, in poche parole vuole “naufragare” in quello che noi della Fiamma Tricolore abbiamo più volte chiamato “genius loci”, l’anima, la specificità della Spiaggia di Velluto, unica in tutto il mondo.
Invece di riportare il settore del turismo allo splendore che la città aveva assunto in campo turistico (nel 1928 Senigallia insieme a Cortina d’Ampezzo venne riconosciuta sede della prima Azienda autonoma di soggiorno e cura d’Italia) da diverso tempo si va scopiazzando l’offerta di città di tutt’altra categoria per numeri, dimensioni, preparazione professionale, mentalità, investimenti e scelte strategiche.
Il turismo a Senigallia regge, ma non migliora, perché ancorato alle solite tre manifestazioni, sicuramente belle, ma niente più. Perché senza investimenti e senza scelte fatte da competenti del settore (e ce ne sono diversi), i numeri saranno sempre questi, di sicuro non aumenteranno. Se vogliamo riflettere sui dati reali, allora domandiamoci perché nei primi tre mesi del 2012 il turismo riminese ha fatto registrare, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento del 3,5% per quanto riguarda gli arrivi e un +0,9% per quanto riguarda invece i pernottamenti in città. Il segmento italiano è cresciuto inaspettatamente nel primo trimestre del +3,7%, mentre il flusso di turisti stranieri in arrivo a Rimini è aumentato del +3%. Per quanto riguarda il turismo dall’estero, crescono con percentuali degne di nota le presenze di russi 8,7% e tedeschi 12,3% (Dati della provincia di Rimini).
E Riccione, non ha subito un calo del 28% come “qualcuno” ha detto (bisognerebbe avvertire il Sindaco Massimo Pironi e fargli leggere le “inesattezze” del nostro Sindaco) forse per nascondere la propria incapacità di amministratore; Riccione ha chiuso alla grande la propria stagione estiva con incrementi ovunque, perché il turismo ha vari settori, varie fasce e varie tipologie e segmentazione di mercato (//www.riccionehotels.com/notizie/riccione-boom-short-stay).
Se poi si vuole approfondire come si programma un turismo a crescere, Riccione e Milano Marittima, nel periodo 2010-2012 hanno fatto investimenti pari a circa 50 milioni di euro (fonte Bilanci Comunali) proprio per riqualificare complessivamente la propria offerta turistica: //www.youtube.com/watch?v=Au0CPYNjxA0. Chiediamo allora al Sig. Sindaco Mangialardi: quanto ha investito l’amministrazione nei servizi connessi, nell’assetto complessivo della località, nell’adeguare le strutture ricettive pubblico-private, oltre alla professionalità ed all’ospitalità offerte in stretto rapporto con i costi, cioè migliorare tutto il comparto Turismo (alberghi, ristoranti, bar, locali, stazioni balneari, campeggi), in maniera tale da diminuire la distanza che c’è tra domanda e offerta?
Il Sig. Mangialardi dovrebbe rileggere le proprie fonti: perché anche il Tg3 in un servizio parla di una stagione estiva positiva per la riviera romagnola, e quel -28% di Riccione che qualcuno ha scritto, non riusciamo a trovarlo da nessuna parte, forse saranno state “voci di corridoio” messe in giro ad arte: //www.aptservizi.com/it/rassegna-video/tg3-positivo-il-primo-bilancio-della-stagione-estiva-2012-in-riviera-in-aumento-gli-arrivi-dalla-russia-bene-il-turismo-interno/. Appare più che evidente che la “capitale del turismo” vada ricercata altrove, senza squilli di tromba da “primi della classe” perché a Senigallia gli operatori nel turismo conoscono benissimo l’andamento annuale ed estivo e i numeri reali, e non quelli del lotto.
Prima di tutto è ora che a Senigallia si faccia una scelta, punto da cui partire. Vogliamo diventare come Sharm el Sheik, Ibiza e Rimini? Vogliamo attrarre turismo di massa? Benissimo, le ferie per la stragrande maggioranza degli italiani sono ad agosto, ma ci si sposta anche durante tutto l’anno, specialmente gli stranieri, e se per dieci mesi non si offre nulla, o poco più del nulla, nessuno viene a visitare la “capitale del turismo”, e gli unici stranieri che la città di Senigallia vede sono quelli “notturni” che si incontrano sulla nazionale.
La tassa di soggiorno, visto che si è deciso di metterla (scelta non attuata da altre località), deve essere totalmente rinvestita nel diminuire il gap offerta-richiesta. I parcheggi a pagamento del lungomare senza “bonus” per chi alloggia negli alberghi, allontanano le persone. La movida così come è gestita adesso, che crea solo tappeti di escrementi, immondizia e giovani in coma etilico, manda via le persone, non le attira proprio. Che senso ha far spegnere alle due di notte ai locali anche le Tv interne che trasmettono musica? E’ assurdo questo, non ha nessuna logica visto che a Senigallia già si fa abbastanza fatica a divertirsi e i giovani migrano altrove. Queste privazioni senza senso danneggiano i locali che alle due vedono il fuggi fuggi dei loro clienti quando invece potrebbero far quadrare meglio i bilanci se potessero lavorare anche fino alle sei senza dar noia ad alcuno. La notte bianca ben venga, se a prevalere non sia la “cultura dello sballo” che tanto piace a “qualcuno”, ma gestita diversamente, a condizioni e ad offerta completamente diversa, con un più alto tasso culturale, e con intrattenimenti dislocati per l’intera città, e se ne potrebbe fare anche una al mese.
Morale della favola, senza una scelta chiara e netta, senza una programmazione, senza investimenti, senza coinvolgere l’intero comparto del Turismo, senza avvalersi dell’esperienza di esperti del settore, ma soprattutto senza avere la prosopopea di sapere e capire tutto quando i fatti dimostrano che così non è, Senigallia rimarrà sempre su questo trend “moscio”. Nonostante tutti gli spot da “venditore di pentole” del nostro Sindaco, la situazione turistica di Senigallia ristagna.
Per questo ci rivolgiamo ai cittadini: continuerete ancora a votare le stesse persone visti i risultati? O forse sarà il caso di azzerare completamente amministrazione, uomini e mentalità? Francamente mi chiedo come il mondo imprenditoriale locale possa ancora accettare questa situazione, perché Senigallia (e la sua storia lo testimonia) ha veramente bisogno di tornare ad essere la Spiaggia di Velluto, ad essere protagonista e di ricoprire il ruolo che veramente le spetta. Senigallia ha potenzialità enormi per diventare veramente la “capitale del turismo”, peccato che non abbia le persone adatte per farla crescere.
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