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Esplosione delle bombole alle Saline: nel vivo a Senigallia il processo civile

Previste tre sedute-fiume per cercare le responsabilità sullo scoppio che travolse due giovani di 17 e 19 anni

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Tribunale di Senigallia

Inizieranno nella mattinata del 24 ottobre, dalle ore 9, le tre giornate in cui si terranno sedute-fiume del processo civile per l’esplosione delle bombole al campo sportivo delle Saline, che nel maggio 2007 coinvolse l’allora 19enne Andrea Tarsi e Valentina Argentati, che aveva 17 anni all’epoca, ferendoli gravemente.

La vicenda processuale entra nel vivo per quanto riguarda il procedimento civile, intentato dalle famiglie dei due ragazzi nei confronti del Comune di Senigallia, del Coordinamento di Volontari della Protezione Civile Zona 2 Senigallia onlus e del Nucleo Volontari Protezione Civile Falchi della Rovere onlus, ovvero il soggetto proprietario dell’area, il Comune, e le due associazioni che avevano in uso quell’area, tra le altre cose, per il rimessaggio delle loro attrezzature.

La scena dopo l'esplosione alle Saline nel 2007Proprio questa funzione di deposito è stata la causa scatenante di tutta la vicenda, che poteva avere risvolti tragici: Andrea e Valentina stavano infatti percorrendo la pista cicliabile attigua al muro di cinta del campo sportivo, quando furono investiti in pieno dall’esplosione delle bombole che si trovavano al di là del divisiorio in cemento. Furono gravissime le ferite riportate dai due, Andrea fu trasportato d’urgenza in eliambulanza all’ospedale di Torrette, ma i ragazzi furono ben presto dichiarati fuori pericolo.

Ma le famiglie, dopo una serie di udienze che nel processo penale non hanno ancora portato all’individuazione di alcun responsabile per quello scoppio, continuano la loro ricerca di giustizia con questo procedimento civile, che fa leva sull’ipotesi che i tre soggetti coinvolti, Comune di Senigallia e associazioni di Protezione Civile, non potevano non sapere della presenza di quelle bombole, le quali, secondo l’accusa, non venivano conservate in condizioni di sicurezza e rappresentavano un rischio per l’incolumità di chi transitava nei paraggi. Eventualità che si è drammaticamente verificata.

L’avv. Letizia Bocchini nella prima udienza del processo aveva deciso per il rinvio, a causa della quantità di documenti, atti, documenti da esaminare prima di arrivare ad una ricostruzione dettagliata dell’episodio. Finalmente il 24 e 25 ottobre si torna in aula, al Tribunale di Senigallia, per due sedute, durante le quali verranno ascoltate decine di testimoni, tecnici e medici, oltre a proiettare foto e video prodotti quel 12 maggio 2007.

Il 30 ottobre sarà poi il momento per giudice, avvocati e parti in causa, di recarsi sul luogo dell’esplosione, al campo delle Saline di Senigallia, per cercare una ricostruzione anche fisica dell’episodio. Le famiglie di Andrea Tarsi e Valentina Argentati, anch’essi chiamati a testimoniare il 24 ottobre, saranno assistite dagli Avvocati Marina Magistrelli e Manola Micci. Il Comune di Senigallia è difeso dall’Avvocato Antonio Squillace, il Coordinamento Protezione Civile dagli Avvocati Paola Riccio e Riccardo Pizzi, i Falchi della Rovere dall’Avvocato Riccardo Pagani.

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