A Senigallia continuano gli incentivi all’uso della bicicletta
Magari chiudendo un occhio su quello che non sarebbe....permesso!
Ho ricevuto queste foto qualche giorno fa, immagini datate 5 ottobre, che avrei dovuto pubblicare già da qualche giorno, ma che invece per motivi di salute, sono stato costretto a posticipare.
Ma devo dire che questo ritardo mi è stato utile, perchè nel frattempo sono stato preceduto da un articolo di Carlo Leone dal titolo “Degrado e pulizia, ecco le nuove regole per Senigallia” in cui ho potuto commentare come possano al cittadino star bene determinate regole, purchè ci sia sempre qualcuno in grado poi di controllare che esse vengano rispettate.
La risposta ai miei dubbi, viene proprio dalle tre foto e dall’ordinanza comunale che vietava e vieta il transito in bicicletta sul corso II Giugno. Regola rispettata per qualche giorno sotto gli occhi dei Vigili Urbani ed a quanto pare oramai però superata e dimenticata.
Non è mio compito sindacare se questa ordinanza sia più o meno giusta, ma solamente precisare che fintanto c’è una legge che regola determinati comportamenti, essa deve essere rispettata dal cittadino e dovrebbe essere fatta rispettare da chi preposto a tale controllo.
Se non piace, c’è sempre la libertà e quasi l’obbligo, di far sentire le proprie ragioni, al fine di modificarla o abrogarla, ma mai di tentare di fare i “furbi” aggirandola, con comportamenti che, seppur tacitamente, offendono coloro che invece la rispettano – magari nemmeno condividendola.
Ed i “Controllori”, che per i più svariati motivi non la fanno rispettare, ne sono ugualmente colpevoli.
Ma, come dicevo nel commento all’articolo su indicato, di leggi in Italia ne abbiamo fin troppe. Il male è che per la classica mentalità italica, quella cioè di ritenerci immensamente furbi, si cerca di mettere in pratica lo sport più esercitato che è quello di saltare le norme a piè pari, esultando ad ogni “scavalcamento” con il braccio ad ombrello in segno di vittoria.
D’altra parte, il “legislatore” dopo aver varato la legge, sfoggia i suoi muscoli per tre giorni con la “repressione” per farla rispettare e subito dopo ne partorisce un’altra con le solite modalità per renderla esecutiva e via a seguire.
Ma la vittoria del cittadino è scontata, perchè non ci sono organi sufficienti al controllo e quindi alla repressione. Il piacere di vincere facile, non è certo un motivo di merito, semmai di demerito. Come considero, se non di demerito, ma forse in utile, il continuare ad emettere ordinanze, da parte dell’Amministrazione, quando questa sa a priori che nessuno le rispetterà, perché l’Autorità preposta al controllo dell’osservanza, è impotente, volente o dolente per l’oramai proverbiale carenza di personale.
Allora c’è da chiedersi: meglio l’uovo o la gallina? Poche norme e rispettate? Oppure tante ma gettate alle ortiche?
Ma su 5,6,10 facciamo 20 biciclette al giorno che passano giu per il corso ci sono centinaia e centinaia di auto e moto che non rispettano mai i 30 km orari!!
Poi faccio una riflessione, e vero che i ciclisti devono scendere dalla bici per attraversare le zebre, ma se lo facessero in sella, gli automobilisti dovrebbero essere piu contenti perche si libera prima la strada!
Se si fà un percorso ciclabile e tale percorso passa su strisce pedonali, è semplicemente un errore da parte di chi fà segnaletica. In qualsiasi altro paese avrebbero semplicemente messo la segnaletica adeguata.
Da ciclista che viaggia per l' europa, mi fanno semplicemente ridere certe prese di posizioni cosi' ridicole e retrograde. (bici sulle strisce? Dipingete il passaggio ciclabile!)
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