Delitto di Bologna: la difesa chiederà una perizia psichiatrica
Sergio Ucciero: "Ho colpito lui perché non avrei mai fatto del male a mia moglie"
Il legale di Sergio Ucciero sta pensando di chiedere una perizia per stabilire se il suo assistito era del tutto capace di intendere e di volere al momento del delitto.
I fatti risalgono al 13 ottobre, il libraio 55enne, originario di Sondrio ma agente di commercio per il punto Einaudi con sede nel centro storico di Senigallia, ha accoltellato a morte il nuovo compagno della sua ex moglie.
La vittima, Alessandro Porrovecchio 53 anni di Torino, si era da pochi minuti incontrato con la donna sul primo binario della stazione ferroviaria di Bologna: qui, l’omicida, che aveva seguito l’ex moglie, ha colpito a morte l’uomo con un coltello da cucina.
A scatenare la furia omicida dell’uomo sarebbe statoun messaggio trovato sul cellulare della moglie, Luciana La Carretta, nel quale i due si davano appuntamento proprio nel capoluogo emiliano. La donna, aveva preferito omettere il vero motivo del suo viaggio, dicendo che si sarebbe incontrata con la sorella. Ucciero ha pedinato la moglie portando con sé il coltello da cucina per poi aggredire mortalmente lo spasimante della donna.
Dal verbale interrogatorio di Ucciero emerge cosa avrebbe fatto scattare la molla omicida nell’uomo: “Quella mattina mi ha spiazzato il fatto che mi ha ingannato dicendomi che andava dalla sorella mentre non era vero“. Al gip che gli chiedeva come mai avesse sfogato la sua rabbia contro l’amante, l’uomo ha risposto: “Ho scelto lui, perché non ho mai fatto male ad una donna e non avrei mai potuto colpire mia moglie.”
L’uomo è al momento rinchiuso nel carcere di Bologna e rischia l’ergastolo.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!