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Prostituzione a Senigallia: cosa si fa e cosa bisognerebbe fare, tagli permettendo

La Onlus Free Woman, da anni impegnata sul campo, interviene nel dibattito dopo l'ultima retata

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Prostituzione: prostituta in strada di giorno

L’ultima retata dei carabinieri di Senigallia ci sembra riproporre le contraddizioni di analoghi interventi effettuati in passato, e in particolare questa estate. La prostituzione di strada, nelle forme che assume attualmente, è senz’altro un fenomeno che offende la sensibilità di molti cittadini e un problema di sicurezza stradale.

E’ bene però ribadire che, se di problema di ordine pubblico si vuole parlare, questo non va inteso in termini di decoro da ristabilire, ma come necessità di contrasto allo sfruttamento sessuale, un crimine odioso e intollerabile in una società civile. Da questo punto di vista, ci spiace dirlo, c’è stato un generale abbassamento della guardia: poche indagini, pochissime indagini negli ultimi due anni; pochi i permessi di soggiorno per motivi umanitari concessi alle vittime della tratta degli esseri umani. E’ ancora necessario ribadire che se non si colpiscono gli sfruttatori, limitandosi ad allontanare le ragazze rumene, le stesse ragazze o altre al loro posto faranno presto ritorno a Senigallia?

La nostra associazione continua a operare sul territorio, nonostante i mezzi economici sempre più scarsi, sia nelle attività di contatto al fine di prevenire la diffusione di infezioni sessualmente trasmissibili , sia nell’accompagnamento ai servizi sanitari, sia nell’accoglienza a chi vuole sottrarsi allo sfruttamento e, spesso, presentare denuncia contro i propri aguzzini. I dati dei primi nove mesi di quest’anno, relativi al territorio di Senigallia, sono di 22 uscite della nostra unità di strada, 65 persone contattate in strada, 6 persone accompagnate ai servizi sanitari. Dunque qualcosa si fa, a Senigallia, su questo fronte.

Ma con grande difficoltà e prospettive sempre più incerte: per il 2012 il Comune di Senigallia ha annunciato un taglio del suo finanziamento ai progetti rivolti alle vittime di tratta pari a quasi il 70%; per il 2013 vi è addirittura incertezza sul finanziamento stesso.

Le reazioni del mondo politico senigalliese seguite alla notizia di quest’ultima retata confermano che sul tema della prostituzione di strada, e di quello che si fa concretamente per queste donne, c’è poca informazione. Non abbiamo certo, noi come altri, ricette miracolose. Abbiamo però una approfondita conoscenza del fenomeno, dovuta all’ultradecennale attività sul campo, la capacità di individuare le priorità di intervento  – pensiamo alla rilevanza dei comportamenti a rischio, spesso richiesti dai clienti della prostituzione, in termini di salute pubblica – e un approccio pragmatico per poter far seguire alle parole i fatti. Non sarebbe bene far partire da qui, da queste competenze, il ragionamento su come gestire questo aspetto della convivenza civile?

Commenti
Ci sono 6 commenti
giampiero 2012-10-11 13:11:43
cosa bisognerebbe fare (secondo me): gestire la materia come attività libero-professionale/servizio sociale/... con gli opportuni controlli sanitari e fiscali (e anche tariffari se si riterrà rientrante tra i servizi sociali)
gio 2012-10-11 13:57:24
Concordo con giampiero
essere certi che non si tratti di sfruttamento reato odioso che. :punito
per il resto occorre considerare che queste ragazze svolgono a tutti gli effetti. un servizio sociale. una attività. per cui occorre mettersi on vetrina
insomma ci sta chi vende le arancie pet strada?
Ci sta anche chi vende amore per strada purtroppo ma questo significa che la clientela ci sta sigh.....
O. Manni
Paul Manoni 2012-10-11 15:29:11
Serve urgentemente l'abrogazione delle attuali leggi nazionali in materia, non delibere comunali o iniziative di associazioni. Non si tratta solo di sfruttamento, decoro urbano, problemi sanitari, e fiscali. A gestire questo mercato c'è la criminalità organizzata...LE MAFIE. Lo Stato che abdica ad una regolamentazione del fenomeno (immortale) della prostituzione, ficcando come gli struzzi la testa nella terra, chiudendosi a riccio nella sua falsa moralità ed ipocrisia sessofobica, non fa altro che concedere alle mafie, questo mercato, con tutto ciò che ne consegue. Il problema non è solo di Senigallia, o solo di Milano o solo di Napoli. Il problema è italiano, e va risolto al più presto. E' giusto non creare "zone a luci rosse" nelle città, per non ghettizzare chi svolge quello che è un lavoro a tutti gli effetti. Ma serve urgentemente allineare le nostre leggi, a quelle di tantissimi altri paesi europei, che il fenomeno della prostituzione, con tutti i problemi legati e collegati, lo hanno risolto da un bel pezzo...LEGALIZZANDOLO.
O. Manni
Paul Manoni 2012-10-11 15:38:24
Dimenticavo un dettaglio fondamentale, che dal mio punto di vista non andrebbe affatto sottovalutato. Premessi i lodevoli ed ammirevoli propositi dell'associazione "Free Woman" che si impegna a fare molto sul nostro territorio, sarebbe opportuno anche ricordare che ci sono alcune "woman" dedite alla prostituzione, che scelgono in modo "free" di svolgere tale professione. Altrimenti non si spegherebbe come mai in altri paesi, pur non essendo sfruttate, le prostitute ci sono lo stesso. Il principio di Libertà ("free" per l'appunto) si fissa sul non imporre ad altri individui, ciò che per NOI è il SUO bene, oltre che sul fatto che un individuo nel pieno delle sue capacità psico-fisiche, è la persona che più di tutte le altre, conosce cos'è bene per se stessa. Se la prostituzione c'era, c'è e ci sarà sempre, risulta inutile qualsiasi tentativo di metterla fuori legge...Occorre regolamentarla e legalizzarla.
giampiero 2012-10-11 19:19:28
anch'io avevo dimenticato un dettaglio importante, quello dello sfruttamento, ma esso non è tipico in quanto riguarda anche artigianato/commercio/industria/turismo/...
Michele 2012-10-12 10:31:52
Non capisco perche' non si riescono mai a prendere provvedimenti seri veloci e decisi, se queste ragazze sono sfruttate arrestate i loro sfruttatori, le accompagnano tutti i giorni e la zona e' proprio davanti alle telecamere di sicurezza recentemente installate, proprio una beffa, quindi diciamo che non volete vedere chi sono piu' che non sapete, se invece sono li per scelta come in molti casi visti i mega guadagni esentasse allora fategli pagare le tasse e regolate il fenomeno come succede negli altri paesi piu' civili del nostro. Anche questa volta avete preso spunto per piangere che vi mancano i soldi, per me semplicemente non siete capaci di getire la citta' .
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