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Senigallia partecipa con Simona Guerra alla Giornata della salute mentale

L'autrice ha recentemente pubblicato una "Storia di panico e fotografia"

Il panico, uno dei temi della Giornata mondiale della salute mentale

Il giorno 10 ottobre ricorre la Giornata mondiale della salute mentale, un argomento quanto mai attuale e fortemente correlato alla difficile situazione sociale ed economica italiana di questi anni.


Varie le iniziative organizzate a livello nazionale a cui si affianca il contributo di un’autrice senigalliese, Simona Guerra, che ha recentemente pubblicato il libro “Bianco e oscuro. Storia di panico e fotografia” (ed. PostCart) volume che a breve verrà presentato anche a Senigallia e che tratta di un problema ancora poco conosciuto: il panico.

Un attacco di panico (diverso da un attacco d’ansia) è un momento di intensa paura o disagio, che si manifesta in maniera del tutto improvvisa e che ha una durata variabile di diversi minuti. I sintomi possono comportare (assieme o in sequenza o solo alcuni): tremore, respirazione forte, sudorazione elevata, nausea, vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolio), tachicardia, sensazione di soffocamento o asfissia ecc.

Il libro, che vede una postfazione a cura dello psichiatra Peppe dell’Acqua, successore di Franco Basaglia e attuale direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste ha ottenuto il benestare delle associazioni senigalliesi PrimaVera Onlus che si occupa dal 2001 di disagio psichico e sociale e dal circolo fotografico Primo Piano; due associazioni molto attive sul territorio che si sono rese disponibili alla diffusione e conoscenza di questo progetto.

Due approvazioni apparentemente diverse, se non fosse che il libro ha l’intento di spiegare e raccontare un disagio molto diffuso sia attraverso le parole che attraverso le immagini, qui tutte realizzate da uno dei fotografi più noti e amati nelle Marche, Giovanni Marrozzini, che le ha scattate in Albania tra il 2009 e il 2010.

In queste pagine, si costruisce un lucido percorso di riflessione intorno a una questione che è ancora oggi cruciale e pregna di rischi: cosa può accadere quando una persona perde temporaneamente il senso della propria singolare storia? Come il disagio mentale, anche lieve, viene accolto, gestito e giudicato dalla società dell’efficienza e del benessere a tutti i costi? Domande e problematiche ancora irrisolte, addolcite dalle scelte e dalle considerazioni della protagonista di questo libro, che nella fotografia vede la sua ancora di salvezza.

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