L’Onda Rossa ha percorso Senigallia
Operatori balneari di tutto il litorale adriatico per far sentire la propria voce - Guarda la galleria di FOTO
L’Onda Rossa ha attraversato Senigallia. Erano le 11.30 del 9 ottobre quando gli operatori balneari di diverse località, del litorale adriatico e non solo, hanno dato vita, come da programma, alla manifestazione di protesta contro la direttiva europea Bolkestein che stabilisce la messa all’asta delle concessioni demaniali dopo il 31 dicembre 2015.
Ci si aspettava un vero e proprio ‘tsunami ‘ di gente, invece l’onda rossa è stata probabilmente penalizzata dalle condizioni meteo di certo non favorevoli, ma ha fatto comunque sentire la propria voce lungo le vie di Senigallia. Il corteo partito da Piazzale della Libertà, ha attraversato il centro storico per poi arrivare al Foro Annonario.
Nella pancia del corteo erano presenti esponenti di diverse città tra cui Igea Marina, Porto Sant’Elpidio, Ravenna, Bellaria, Viareggio e tanti altri. Tra la folla, oltre che i rappresentati delle associazioni di categoria coinvolte, anche diversi ‘primi cittadini’ delle città balneari rappresentate. Ad aprire gli interventi, per Senigallia, Enzo Monachesi.
Quanti di questi signori rossi hanno fatto investimenti negli ultimi anni, quanti si sono interessati a migliorare il servizio, a renderlo competitivo, quanti hanno cercato nuovi clienti? e quanti si sono messi a sistema? Quanti hanno puntato ad una sana competizione sui prezzi, e quanti sui servizi?
Quanti di questi hanno invece lasciato correre il loro investimento iniziale senza alcun intervento, con le scuse della crisi, della burocrazia, del comune, del maltempo, dei teppisti... e quanti hanno continuato ad incassare "legalmente" senza versare un euro di imposte?
Secondo me qui non si può certo parlare di eccellenza "artigianale" , "familiare" o che sia del territorio. Qui c'è gente che non si è presa alcun rischio di fare impresa e che ora si merita di essere messa in discussione.
E poi (caro Spacca), a parte la figura carismatica del "bagnino", quali sono i benefit di una gestione familiare che non può fare economia di scala, che non può avere appeal verso nuovi clienti, che non ha risorse per gli investimenti, che non si mette d'accordo neanche tra vicini e che di certo non diminuirà i prezzi?
PS: non voglio generalizzare, alcune occasioni saltano all'occhio (e non parlo solo di investimenti in denaro ed in strutture), ma a forza di tutto questo lassismo rischiamo di finire male, vero albergatori? (ah no scusate, voi siete "gli innominabili").
Qui o fate sistema ed investite, o chiudete. E, per come siamo messi male, sarà anche difficile ottenere il supporto della gente comune quando vi diranno di andare a casa .
P.S.: Non sono un bagnino, nè un amico o parente di un bagnino
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