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Cicconi Massi: “un’area di prostituzione controllata soluzione per Senigallia”

Il consigliere del Pdl: "potrebbe essere un argine a un fenomeno dilagante e preoccupante"

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Prostituzione: prostituta in strada, auto si avvicina

Voglio esprimere la più viva soddisfazione nei confronti delle Forze dell’ordine che nelle notti scorse hanno messo in atto un intervento importante finalizzato all’identificazione ed allontanamento delle persone dedite a prostituzione in alcune strade della città.


Quello dei Carabinieri è stata un’azione importante, indispensabile e quanto mai necessaria, anche se sappiamo bene che l’esercizio della prostituzione in quanto tale non costituisce reato o condotta soggetta a sanzioni e che gli strumenti che possono essere messi in atto dalle forze dell’ordine sono limitati alla verifica delle persone coinvolte o comunque collegati ad aspetti secondari rispetto al problema principale di tale fenomeno.

La situazione nella strade della nostra città sta diventando veramente insostenibile e quello che deve scandalizzare non è tanto la suscettibilità del mero senso del pudore  o del buon costume, sentimenti oggi alquanto relativi ed opinabili, quanto più che altro tutto ciò che si nasconde dietro al fenomeno della prostituzione.
Osservare queste ragazze, per lo più straniere, costrette a sostare per ore, al freddo, soggette alle intemperie, nei cigli delle strade trafficate, già dall’imbrunire, fino a tarda notte, nelle mani di chiunque e soprattutto fruttate spesso da organizzazioni criminali, deve suscitare rabbia, non scandalo.
Un paese civile e laico come si dice l’Italia, dovrebbe cercare di dare una regolamentazione innovativa ed europea a tale fenomeno.

La prostituzione  esiste e non può essere ipocritamente nascosta da norme quali la legge Merlin, che ormai datata, si limita a negare  il fenomeno e quindi costringe queste povere ragazze a vendere il proprio corpo in condizioni inaccettabili e sotto la schiavitù di criminali senza remore, alla luce dei lampioni stradali.
La politica nazionale dovrebbe operare con coraggio nel senso di dare una definitiva e nuova disposizione normativa, non solo in senso di vietare la prostituzione in luogo pubblico, ma ponendo in essere delle regole che salvaguardino i diritti fondamentali, la salute e la libertà di chi decide di esercitare tale tipo di attività.

Anche le amministrazioni comunali devono però poter intervenire sulla questione.
Leggo che alcuni comuni hanno tentato, seppur in maniera parziale, di dare soluzione al problema. Cito ad esempio la regolamentazione del Comune di Firenze, che cita proprio il fenomeno della prostituzione e lo vieta nelle strade, ma che non supera limite culturale della pubblica decenza, o le ordinanze di altri piccoli comuni che hanno sanzionato le auto degli avventori, o la proposta del Sindaco di Napoli De Magistris, che ha avanzato l’idea di creare delle “zone a luci rosse”

L’amministrazione comunale senigalliese non ha mai affrontato la questione.
Credo sia giunta l’ora di porre mano al problema.

Per questo motivo ho chiesto di convocare la I° commissione consiliare per verificare alla presenza del Sindaco, del Comandate della Polizia Municipale e del dirigente ai Servizi Sociali, quali siano gli strumenti in mano al Comune per poter porre un freno a questa intollerabile situazione.
Perché non si può disciplinare il fenomeno, perché nella nostra città non potrebbero essere realizzate delle aree controllate per l’esercizio della prostituzione.
Credo che non ci si possa fermare a prendere atto che la legge vieta o impedisce ai Comuni di intervenire, quanto più che altro credo si debba agire per non rimanere spettatori, inermi ed ogni tanto solo un po’ scandalizzati, innanzi ad una situazione grave e pericolosa.

Commenti
Ci sono 7 commenti
Meretrice 2012-10-09 22:03:17
Una volta create le aree ad hoc, il divertimento ce lo paga il Comune o Cicconi Massi?
giovanni 2012-10-09 22:47:25
Concordo pienamente.. sulle aree controllate.. permetterebbero di monitorare anche altre possibili infiltrazioni ....Illecite....oltre a risolvere il probblema...saluti
giovanni 2012-10-09 22:51:03
Cara Metrice se hai bisogno di quel divertimento allora sei messo male
Un senigalliese 2012-10-10 08:47:45
Con tutto il rispetto per Alessandro Cicconi Massi, che ancora non capisco cosa resti a fare in un partito come il PDL (...), l'area in questione immagino l'abbia immaginata attorno a casa sua... no, perché altrimenti è come il tema delle discariche: sì, ma a casa degli altri!!! Senza considerare che dietro la prostituzione c'è la malavita che schiavizza spesso pure minorenni! Cicconi Massi pensare prima di parlare, no!?
roberto 2012-10-10 09:41:07
non capisco ancora questa mentalità coatta: se la chiesa si aggiornasse hai tempi di oggi, ammettesse che questo mestiere ce sempre stato e sempre ci sarà, allora si potrebbe finalmente regolarizzare il tutto, ed arrivare ad una situazione più gestibile e meno in vista di tutti, come bambini che vanno x ridere dalle signore x strada a chiedere quant'è x una prestazione sessuale???
O. Manni
Paul Manoni 2012-10-10 09:44:00
C'è una sola soluzione possibile da adottare. Abrogare le attuali leggi nazionali sulla prostituzione, e liberalizzare e regolamentare il fenomeno. La creazione delle cosidette "zone controllate" è già una cosa buona ed indicativa del fatto che si vuole risolvere, non tanto il "problema della prostituzione" (che un problema non è!), ma i problemai legati al mercato clandestino del sesso a pagamento (sfruttamento, mercato in mano alle mafie, esigenze sanitarie, fiscali, ecc, ecc). Ma non è minimamente sufficente. E' vero come dice Cicconi Massi, che la questione andrebbe affrontata in modo laico e civile, senza falsi moralismi ed ipocrisia di sorta, ma già la parola "controllo", ci pone una semplice domanda: Cosa dovrebbero controllare lo Stato o le amministrazioni cittadine in quelle zone? Se una donna (o un uomo) sceglie liberamente e senza costrizioni di prostituirsi e di farlo come professione, cosa che già adesso la cosa non si configura come un reato contestabile, dovremmo chiederci quale reato commette colui o colei che usufruiscono di queste prestazioni (?). Forse la ricerca della felicità? A mio avviso non c'è nulla da "controllare", se non quegli aspetti che legano il fenomeno ai problemi elencati sopra, attraverso una regolamentazione decente. Posto che un individuo è libero di scegliere tale professione. Posto che le istituzioni debbano prima di ogni altra cosa, tutelare quei lavoratori, il resto dovrebbe essere cosa naturale, logica e ovvia. Come le istituzioni puniscono gli sfruttatori del lavoro nero nei campi di raccolta dei pomodori (per esempio), così dovrebbero colpire chi sfrutta le prostitute schiavizzandole letteralmente. Come le istituzioni impongono visite mediche a chi esercita dei lavori speciali e delicati sotto il profilo sanitario, così potrebbero farlo con chi si prostituisce. Come i liberi professionisti vengono tassati e soggetti a controlli, così potrebbe tutto essere rapportato anche ad i liberi professionisti che hanno fatto della prostituzione il loro lavoro. Se tutto questo venisse applicato, la stima delle entrate nelle casse dello Stato è pari a circa 6 miliardi di euro (!) ogni anno. Alla faccia di patti di stabilità e spending review. Già da qualche giorno leggo sui social network, la volontà bipartisan di alcuni partiti ed esponenti politici locali, di affrontare questa questione. Politici e partiti che hanno idee e posizioni politiche diametralmente opposte. In considerazione di questo, la soluzione più opportuna non dovrebbe essere così difficile da adottare, no!? Da cittadino auspico che tutto questo non si riduca ad una mera questione di "decoro urbano" come già accaduto in altre città d'Italia con Sindaci sheriffi, che sono distanti anni luce dall'aver risolto il fenomeno della prostituzione. Se i cittadini sono più o meno tutti concordi sul voler risolvere questo fenomeno, e i loro politici rappresentanti pure, non rimane altro da fare che DARSI DA FARE IN TEMPI BREVI.
O. Manni
Paul Manoni 2012-10-10 12:24:47
@Un senigalliese: La regolamentazione della prostituzione, debellerebbe in men che non si dica la gestione mafiosa di questo mercato...O ti risulta che negli altri paesi d'Europa che hanno liberalizzato la prostituzione, abbiano il fenomeno gestito dalle mafie!?
@roberto: Da quando in qua, per legiferar eo abrogare leggi inutili, si deve attendere il placet della Chiesa Cattolica Apostolica Romana? Chi comanda in Italia, il popolo sovrano o la CEI? Il tuo voto lo dai ad un politico italiano che si presenta a regolari elezioni per rappresentare i cittadini, oppure al prete o al vescovo della tua diocesi? Visto che personalmente, come cittadino di un paese laico che aspira anche ad essere civile, me ne sbatto altamente della falsa moralità del clero cattolico (come di quello mussulmano o indù, ovvio), e soprattutto di ciò che propinano come pseudo soluzione a problemi che sono solo i loro e non certo dei cittadini italiani, forse è il caso che i il popolo per primo, cominci ad ESIGERE dai propri rappresentanti un comportamento più consono ai principi costituzionali, come quello di LAICITA'.
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