A breve a Senigallia verranno aperte quattro nuove farmacie. L’apertura di nuove postazioni va fatta perché è la normativa che ce lo impone, anche se questo porterà inevitabilmente delle difficoltà ai professionisti che già operano con grande impegno nel settore. A tal proposito rivolgerò nel prossimo consiglio comunale un’interrogazione per capire a che punto siamo con l’iter e per comprendere se ci siano ancora i margini di manovra per ripensare alcune collocazioni già decise.

Ad oggi infatti le scelte sono ricadute una sulla farmacia comunale lungo la statale Cesanella, che sposterà la sede di pochi metri, una che andrà a servire Marzocca e Montignano, una per il Vallone e le frazioni dell’Arceviese.

La quarta è stata individuata sul lungomare Alighieri in prossimità della Rotonda.

Ma, se ci sono i termini per apporre una modifica, chiederò al sindaco di spostare sul lungomare Mameli la farmacia nuova ora prevista sul lungomare Alighieri. Questo non per un mero capriccio, ma per una considerazione che ritengo valida: sui 14 chilometri di lungomare ad oggi è presente una sola farmacia, ed è proprio sul lungomare Alighieri all’altezza del Ponterosso.

Per il futuro si parla di raddoppiarla, con una in più sempre sul lungomare Alighieri in prossimità della Rotonda a poche centinaia di metri da quella già presente.

Forse sarebbe più logico prevedere una farmacia per il lungomare Mameli, a ponente, e lasciare quella già esistente sul lungomare Alighieri, anche se con solo una licenza estiva, senza creare un doppione inutile.

In tanti anni ho ammirato la dedizione al lavoro dei nostri farmacisti che, soprattutto nel turno di notte, svolgono un incarico non proprio facile se si pensa che qualsiasi malintenzionato potrebbe entrare nel cuore della notte.

Vorrei sapere anche se, da gennaio, con le nuove sedi sono previste subito le liberalizzazioni degli orari che toglieranno i turni e lasceranno una concorrenza spietata alla categoria che mi sento di ringraziare, proprio come dicevo prima, per il lavoro fatto finora.
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Con i commercianti l’accordo è sfumato e non si è riusciti a decidere insieme gli orari e modalità di apertura, quindi tutto è rimasto alla discrezionalità del singolo.

Vorrei invece sapere se per la categoria dei farmacisti ci potrà essere un tentativo di accordo per fare in modo che ci possa essere spazio per tutti senza danneggiare con i nuovi ingressi le presenze storiche.