SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Da Maurizio Perini la proposta di un Piano Strategico a Senigallia come a Rimini

Il consigliere del Gruppo Misto invita a "un processo di pianificazione e partecipazione per il turismo"

1.496 Letture
commenti
Corso gratuito di bridge al Circolo La Fenice
Turismo a Senigallia

Occorre precisare cosa sia il cd. Piano Strategico che è stato adottato a Rimini 5 anni fa e che potrebbe essere uno strumento utile per definire una volta per tutti la strategia di sviluppo turistico di Senigallia. Innanzitutto il Piano è un processo di programmazione basato sulla partecipazione, sulla discussione e sull’ascolto degli operatori e degli esperti del settore.

La programmazione strategica nasce infatti in Europa negli anni ‘90 per dare una risposta innovativa alla crisi degli strumenti tradizionali di pianificazione utilizzando risorse materiali e immateriali.

Proprio quel periodo in cui alcune scelte di innovazione e investimento nella nostra città non vennero assunte in ragione di una impostazione che oggi pare poco lungimirante.

Particolare importanza assumono nel processo di pianificazione il capitale umano, la coesione sociale, la solidarietà, l’identità, l’atteggiamento della comunità locale, il sentimento di fiducia nel futuro della città e nei rapporti interpersonali e nelle relazioni tra cittadini e istituzioni.

Dunque un patto e un forte coordinamento nell’assunzione di responsabilità fra amministratori, attori economici, sociali e culturali, e cittadini per realizzare la visione del futuro della città attraverso l’individuazione di assi strategici di sviluppo, ciascuno dei quali articolato in progetti.

Se la crisi ci porta a dire ” salviamo il salvabile” o “non ci si può fare niente” allora dobbiamo iniziare ad interrogarci e chiederci come sarà questa nostra città tra 20 anni?

Quale sarà la qualità della vita e cosa significherà lavorare,intraprendere a Senigallia e quali saranno le condizioni dell’ambiente urbano e naturale nell’ottica di avere una città più attraente, accessibile, ospitale e più forte nell’economia e nella cultura?

Ci vuole una strategia, la capacità di pensare lungo e immaginare i singoli progetti come quello in discussione questi giorni sul cd. “Plein air” in una visione condivisa proiettata nel futuro.

Il Piano Strategico serve proprio per tentare di dare una risposta a queste e ad altre domande che riguardano il presente e il futuro della comunità, trasformando le aspettative individuali o di gruppo in visioni comuni e in progetti concreti per vivere meglio il presente e costruire il futuro attraverso il coinvolgimento di tutti.

Uno dei punti di forza di quanto fatto altrove – pensiamo a “Rimini Venture 2027” – è proprio il processo partecipativo: insieme per studiare i fenomeni, comprenderli, produrre e condividere analisi, elaborare visioni, decidere le direttrici dello sviluppo e predisporre progetti, intervenire in modo coerente sui luoghi strategici, mettere a punto nuove metodologie programmatiche e trasferirle nel sistema degli enti pubblici evitando che le iniziative siano sporadiche o estemporanee.

La programmazione strategica tenta di affrontare le diverse complessità di città a forte vocazione turistica come la nostra attraverso analisi di tipo urbanistico,socio-economico. Allo stesso tempo intende dare voce a numerosi protagonisti della realtà riminese attraverso la realizzazione di interviste per focalizzare domande, aspettative e bisogni.

L’esito di queste analisi, incrociato ed affinato mediante le considerazioni e le valutazioni di un Comitato Scientifico cui Università Politecnica delle Marche potrebbe dare tanto, consente l’individuazione di  assi principali, da cui discendono  obiettivi strategici, ovvero il “cosa fare in concreto da qui a 10 anni.

Insomma la forza della programmazione sta appunto nel mettere in maniera sistematica gli attori ad un tavolo di lavoro per l‘individuazione dello stato di fatto e le scelte per il futuro, in un contesto in cui ognuno compie atti e si assume delle responsabilità.

L’operazione di pianificazione strategica è di per sé a costo zero perché tanto nella fase di analisi quanto in quella di progettazione l’Amministrazione si deve avvalere delle proprie risorse umane, allargando nel caso la rosa a quei ricercatori universitari o esperti come sta accadendo in questi mesi per il tema dell’INU e della pianificazione urbanistica.

La novità sta appunto nel concetto di pianificazione a breve e lungo periodo – che occorre riconoscere a Senigallia è mancata – e nella funzionalizzazione della promozione culturale, dello sviluppo urbanistico e dell’orientamento delle attività economiche su quello che sarà il piano strategico turistico condiviso.

A Rimini il comune si è fatto promotore assieme a Provincia, Camera di Commercio e Cassa di Risparmio di un comitato che nella nostra zona potrebbe vedere Senigallia con il Sindaco che detiene la delega al Turismo, capofila assieme ai comuni delle Valli Misa e Nevola e le rispettive casse di credito cooperativo.

La fase di studio e decisionale poi avrebbe quella natura partecipata che il territorio deve essere in grado di mettere in campo mettendo da parte quelle ostilità di categoria che tanto male hanno fatto in passato e sono “micidiali” ora in un momento di crisi.
Sempre nell’ottica dell’impatto zero in termini di costi, come accaduto a Rimini e nelle altre realtà della Toscana.

Dunque Forum, “messa in rete ” dell’Iniziativa con il sito del Comune che funga da luogo di incontro e promozione virtuale, partecipazione e ascolto dei cittadini, per giungere in tempi brevi ad un piano che un pool composto da membri dell’attuale macchina amministrativa possano attuare nei rispettivi settori di riferimento, cultura, ambiente, urbanistica, attività economiche e servizi sanitari.

Commenti
Ci sono 2 commenti
Rachele 2012-10-07 18:13:52
Tutto bellissimo, ma in soldoni? Che se deve fa?
gio 2012-10-08 10:33:41
Senigallia è rimasta negli anni 80 siamo troppo indietro e solo un miracolo potrà salvare questa città, ma i miracoli li faceva una persona solo che adesso non cè piu quindi mutismo e rassegnazione.bisognerebbe investire si ci vogliono i soldoni come dice Rachele ma tanto se non l hanno fatto fino ad adesso non credo che comincino proprio ora.Rimini va un po meglio perchè qualcosina hanno investito ma...........
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno





Cronaca
Politica
Cultura e Spettacoli
Sport
Economia
Associazioni
Fuori dalle Mura