Laziogate, arrestato Franco Fiorito: l’accusa è di peculato
Frammenti di fatture sono state ritrovati nel tritacarte e nella pattumiera dell'abitazione
E’ stato arrestato l’ex capogruppo del Pdl alla Regione LazioFranco Fiorito. Per l’uomo la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica. L’accusa per Fiorito è di peculato.
L’arresto è stato motivato dalla Procura di Roma con il pericolo di fuga e inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato.
L’uomo è accusato di essersi appropriato di un milione e 300 mila euro, dai fondi destinati al gruppo consiliare del Popolo della Libertà.
I militari delle Fiamme Gialle hanno anche eseguito una decina di perquisizioni, tra cui anche all’abitazione romana dell’esponente politico rivenendo frammenti di fatture nel tritacarte e nella pattumiera dell’abitazione, destinate al gruppo consiliare del Pdl.
Secondo il Gip Fiorito avrebbe utilizzato in modo ‘incontrollato’ le carte di credito, i bancomat e gli assegni, tanto che “molte spese, non trovano corrispondente giustificazione contabile”.
Sono 193 i bonifici, per 1,380 milioni di euro, finiti sui conti di Franco Fiorito. La somma, per i pm, è stata sottratta dal conto del gruppo Pdl. Complessivamente Fiorito ha mosso in due anni circa 6 milioni di euro.
Dei sei milioni per l’attività del gruppo consiliare movimentato da Franco Fiorito negli ultimi due anni, 4 milioni sarebbero di soli bonifici. Di questi, 1 milione e 380 mila euro sarebbero finiti nei conti personali dell’ex capogruppo. In base a quanto accertato Fiorito avrebbe anche indirizzato nei conti all’estero, aperti in Spagna, circa 350 mila euro mentre poco più di un milione sarebbe stato girato nei conti correnti italiani.
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