L’Associazione Nazionale della Stampa Online protagonista in Europa
Vienna, al workshop "Innovative Media Accountability Practices", ANSO si rivela unica non solo in Italia
L’informazione italiana suscita sempre interesse all’estero. La salute del presunto malato “celebre” interessa sempre i vicini stretti europei e la vulgata ormai nota è che in Italial’informazione sta male e il pluralismo informativo pure. Invece chi si occupa di informazione locale online, come ANSO – che rappresenta gli editori di categoria – non la pensa così. E le sue esperienze sono state ascoltate anche oltre confine.
Qualcosa è infatti cambiato dopo il workshop internazionale che si è tenuto a Vienna lo scorso 4 settembre, dove sono stati invitati esperti del settore per confrontarsi sull’affidabilità dei media e su esperienze innovative messe in atto in temi di etica e trasparenza giornalistica.
“Innovative Media Accountability Practices“, questo il nome dell’evento inserito all’interno della più ampia esperienza di ricerca europea MediaACT.eu, che coinvolge diversi paesi e al quale ANSO è stata invitata, unica organizzazione italiana presente. A partecipare è stata Sara Cipriani, delegata dal Consiglio Direttivo ANSO di cui fa parte.
“È stato importante per noi partecipare a questo workshop – dichiara il Presidente ANSO Betto Liberati – soprattutto per testimoniare che l’informazione italiana è solo in parte malata, ossia esistono realtà al di fuori del mainstream che invece godono di ottima salute e reputazione: l’informazione locale online è ormai una parte imprescindibile da considerare e in Europa ne hanno colto potenzialità e significato“.
È stata interpretata come innovazione anche la stessa fondazione di ANSO, realtà unica in Italia nata nel 2003, che nel workshop si è rivelata essere tale anche nell’Unione, visto che non sembrano esistere realtà europee affini.
Questa scoperta, unita alle esperienze comunicate durante l’incontro, hanno aperto il varco per nuove collaborazioni e partnership a carattere europeo.
Il workshop di Vienna, al quale hanno partecipato Austria, Romania, Danimarca, Olanda, Finlandia, Ungheria e Italia, aveva l’intento di dibattere e raccogliere opinioni diversi temi:
– comprendere la quantità e la qualità dei sistemi di verifica affidabilità dei media, visti come prerequisito del pluralismo e dell’indipendenza dei media in un periodo di grande crescita dei mezzi di informazione,
– comparare l’impatto sui vari sistemi sia nei vecchi che nei nuovi media,
– sviluppare dei suggerimenti da portare al tavolo della politica europea e incentivi da distribuire tra coloro che rispettanto e adottano i sistemi di verifica affidabilità.
Ecco in breve le linee guida che il MediaACT andrà ad approfondire, frutto dei lavori del workshop e del contributo di tutti i partecipanti:
– self regulation, ossia un’auto correzione come strumento di tutela, attivando canali diretti di comunicazione con i propri utenti attraverso i social network, o ancora meglio con siti e forum dedicati, in cui si possano raccogliere opinioni e critiche;
– migliorare il senso di responsabilità etica dei giornalisti attraverso formazione continua, scambi e incontri;
– standard comuni condivisi, ma imposti con leggi dalla comunità europea;
– incentivi economici per chi si adegua e per chi lo fa meglio degli altri.
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