Trent’anni fa a Senigallia la riedizione della “Partita del Secolo”: Italia-Germania 4-3
Finì 1-0 per gli Azzurri la "rivincita" della semifinale mondiale di Messico '70, ideata da Goffredo Bianchelli
Il 22 settembre di trenta anni fa internet non esisteva, le tv private erano ai primi incerti passi, la comunicazione si sviluppava attraverso i giornali e i canali tv. Eppure quel giorno Senigallia fu al centro dell’attenzione del mondo calcistico internazionale.
Grazie a una geniale idea di Goffredo Bianchelli, nata durante un pranzo di lavoro con Giacinto Facchetti, si svolse la riedizione della partita Italia Germania di Mexico 70. L’indimenticabile 4 a 3.
Ma non fu una partita tra arzilli vecchietti che si ritrovavano magari con meno capelli e con un po’ di pancia in più. Anche se alcuni quotidiani furono molto sarcastici sull’iniziativa. Fu partita vera con la partecipazione di quasi tutti i protagonisti di quella magica notte di grandi emozioni: a Senigallia giunsero tutti i protagonisti, con la sola eccezione di Gigi Riva.
Medici sportivi a disposizione delle squadre i Primari senigalliesi dott. Lucio Massaccesi e il dott. Paolo Quagliarini che Bianchelli ringraziò pubblicamente assieme a Luca Pagliari e Maurizio Ceppetelli suoi stretti collaboratori.
Rivera, Mazzola, Boninsegna, Facchetti, il C.T. Valcareggi , Haller, Muller, Overath scesero sul prato dello Stadio Comunale.
Dopo pochi mesi il Sindaco Sartini, il vice Sindaco Galavotti, l’Assessore allo sport Gazzetti e il sen. Orciari scoprirono una lapide a ricordo di quella serata in cui, tanto per cambiare, l’Italia battè la Germania per 1 a 0 con gol di Picchio De Sisti. Haller commentò: “Abbiamo perso ancora ma prima o poi…”
Ma non fu solo la replica una partita di calcio, trasmessa in differita dalla RAI con la telecronaca di Nando Martellini, l’evento ebbe il patrocinio della Gazzetta dello Sport, della Regione, della Provincia, del Comune della Cassa di Risparmio di Jesi, dell’Azienda di Soggiorno, dell’Ass. Albergatori e dei Commercianti .
Precursore di una prassi che oggi è diventata consuetudine Bianchelli organizzò tutto l’evento con lo scopo di devolvere l’incasso in beneficenza all’Istituto Italiano per la ricerca sul cancro e all’Associazione per la cura della fibrosi cistica infantile.
Non poca diffidenza aveva accompagnato Goffredo nella organizzazione: ma il successo fu decretato dagli sportivi che parteciparono in 10.000 e l’incasso complessivo di 100 milioni stanno a dimostrarlo.
Parte di quel materiale è stato donato al Comune da Goffredo ed è in bella mostra nei locali dello Stadio a lui intitolato: la speranza è che sia di esempio per tanti giovani che praticano il calcio.
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