Il sindaco Mangialardi plaude al registro delle unioni civili a Senigallia
"Un grazie all'intero Consiglio Comunale che si è svolto senza scontri ideologici, ma con civiltà"
Il Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato ieri l’istituzione di un registro comunale delle unioni civili. È stato un atto molto importante, per il quale ringrazio innanzi tutto il Presidente del Consiglio, che assieme a me ha firmato la proposta di ordine del giorno. Ma sento soprattutto il dovere di ringraziare l’intero Consiglio Comunale per il grande senso della misura che ha caratterizzato tutto il dibattito in Aula, avvenuto senza scontri ideologici ma come reale atto di civiltà.Forse più che dire che cosa questo ordine del giorno sulle unioni civili rappresenta per noi che l’abbiamo proposto, è più efficace dire che cosa non vuole essere:
– non è un affievolimento dell’idea di famiglia. La famiglia è e rimane una formazione sociale fondamentale attraverso la quale si forma la personalità. Riconoscere le unioni vuol dire dare una qualche forma di riconoscimento ai vincoli che non sono giuridici o di parentela ma sono vincoli affettivi;
– non è una battaglia ideologica, secondo quella divisione pregiudiziale che è uno dei mali della politica ideale. Qui non sono in gioco diverse idee del mondo e della vita ma, ben più modestamente, alcune opportunità da offrire a fasce di cittadini che ne rimarrebbero escluse;
– non è una rivendicazione da parte dei Comuni di attribuzioni e prerogative che non competono loro. Abbiamo detto chiaramente che questo riconoscimento avviene entro i limiti segnati dalla normativa nazionale e non vuol in alcun modo costituire status in contrasto con il regolamento dell’anagrafe pubblica o quello di stato civile che competono alla legislazione nazionale.
Ecco, dopo aver affermato ciò che questo provvedimento non è, forse risulta più chiaro capire quello che è.
È un riconoscimento sociale da parte del Comune verso persone che non hanno voluto istituzionalizzare il proprio vincolo, per ragioni diverse sulle quali nessuno ha il diritto di entrare.
Persone che non hanno voluto trasformare il proprio vincolo in vincolo giuridicamente rilevante.
Quel vincolo però può essere egualmente molto forte e compito di un’Istituzione non è giudicare ma piuttosto regolamentare riconoscendo a realtà di fatto (anche se non di diritto) equivalenti medesimi diritti e stesse opportunità.
L’ordinamento statale ancora non l’ha fatto e noi a Senigallia, anche per quella grande attenzione ai diritti che ci caratterizza, vogliamo pur in maniera senz’altro parziale e limitata provare a fare qualcosa verso i nostri cittadini.
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