Direttiva Bolkestein: anche a Senigallia gli operatori attendono certezze dal Governo
Le legge che regolerà il rilascio delle concessioni balneari diverrà operativa da fine 2015
“Vi sono almeno 30 mila imprese e 300 mila posti di lavoro che rischiano di sparire. Si tratta dei lavoratori degli stabilimenti balneari che rischiano di essere travolti se le concessioni dovessero essere mandate ad asta europea, come stabilisce la direttiva Bolkestein”.
Ad esprimersi così è il capogruppo dell’IDV in Commissione Affari costituzionali, David Favia, il quale è intervenuto alla Camera reclamando una legge delega che escluda dalla Bolkestein il settore balneare, unica soluzione a detta del parlamentare per “salvaguardare i diritti di questa tipologia di lavoratori ed evitare di svendere le spiagge italiane alle multinazionali straniere”.
Favia dal Governo avrebbe ricevuto “una risposta evasiva e burocratica”.
In base alla direttiva, le concessioni demaniali marittime dovranno essere messe a gara a fine 2015.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Dino Giarda ha affermato che il Governo potrebbe inserire un criterio di premialità sul rilascio delle nuove concessioni balneari dopo l’entrata in vigore della Bolkestein, tranquilizzando però soltanto in minima parte gli operatori balneari.
La questione è particolarmente sentita e seguita anche nelle Marche e nelle località balneari come Senigallia,dove più volte le associazioni di categoria sono intervenute prendendo una posizione fortemente contraria alla direttiva, e partecipando pure a iniziative di protesta, come lo sciopero dello scorso 3 agosto.
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