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Sabato 15 settembre concerto d’organo a Montignano di Senigallia

Alle ore 21 si esibirà Giovanni Maria Perrucci

L'organo delle Chiesa di Montignano

A seguito dei successi  della rassegna di musica contemporanea Musica Nuova Festival XXI edizione organizzati in collaborazione con il Comune di Senigallia, l’Assessorato alla Cultura, il Centro Sociale Adriatico di Marzocca, la Biblioteca Luca Orciari, la Parrocchia S. Giovanni Battista e l’Associazione Musica Antica e Contemporanea, Musica Nuova Festival 2012 propone un ultimo appuntamento.

Sabato 15 settembre 2012 presso la  Chiesa S. Giovanni Battista di Montignano alle ore 21,00 vi sarà il concerto  “la musica sull’antico” con il bravissimo interprete Giovanni Maria Perrucci all’organo Callido anno 1770.
Verranno ancora ascoltate le stupende ed intramontabili sonorità timbriche del famoso organo Callido, patrimonio inestimabile musicale presente nel nostro territorio e precisamente nella Chiesa di Montignano.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato e permesso la realizzazione dei diversi appuntamenti della manifestazione: Biblioteca Luca orciari di Marzocca, Centro Sociale Adriatico di Marzocca, Associazione Fidapa, la Parrocchia S. Giovanni Battista, l’Associazione Promotrice Montignanese e tutti gli sponsor e coloro che hanno fattivamente  supportato le manifestazioni.

Gaetano Callido è senza dubbio il rappresentante più celebre della scuola organaria veneta del XVIII secolo, di cui si riconosce il fondatore in Pietro Nacchini. Questi,  infatti, rifiutate le complicazioni dell’organaria barocca, elaborò nuovi criteri fonici e costruttivi che furono eseguiti scrupolosamente dai suoi allievi e seguaci fino ai primi decenni del XIX secolo e che ebbero come risultato una semplificazione strutturale dello strumento ed una rigorosa stilizzazione neoclassica del suono organistico.

L’attività di Callido conobbe così una rapida espansione e la sua impresa raggiunse un livello di produzione di dieci strumenti all’anno, un mercato che comprendeva non solo le regioni venete, ma anche la Dalmazia, la Romagna, le Marche e si estendeva a Costantinopoli, Smirne e Alessandria d’Egitto.

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