Stava volando dalle 9 di mattina del 7 settembre il piccolo aereo Cessna partito dall’aeroporto di Brescia Montichiari e precipitato verso le 13 su un deposito auto vicino a Ciampino, il secondo scalo aereo di Roma. Per i due passeggeri che si trovavano a bordo non c’è stato nulla da fare: sono morti carbonizzati nell’incendio che si è sviluppato dopo lo schianto.

E’ stato quindi ben diverso l’esito di questo incidente aereo, rispetto a quello occorso in mare a Senigallia nelle stesse ore, dove un ultraleggero si è rovesciato in acqua ma i due a bordo se la sono cavata senza un graffio.

Le due vittime dell’incidente aereo di Roma, il pilota triestino Alfred Segariol, di 50 anni, e il video operatorie Antonio Savoldi, 39enne di Brescia, stavano volando sul Cessna per fare dei rilievi fotografici dall’alto, che sarebbero poi stati forniti a Google per essere implementati in Google Maps, il sistema di mappe navigabili del gigante del web.

Sul posto, in seguito alle fiamme e al denso funo che si è propagato, si sono trovate ad operare quattro squadre dei Vigili del Fuoco con un elicottero, oltre a Polizia e Carabinieri. Il luogo dell’impatto dell’aereo con il suolo è stato un deposito auto della periferia di Roma, in cui lavoravano sei operai, rimasti illesi, e dove si trovavano delle bombole di gas che non sono esplose.

Resta al momento da stabilire se il Cessna sia precipitato per un’avaria, per un errore umano o per problemi con il carburante: le indagini non saranno semplici dato che non è presente la scatola nera su quel tipo di aerei. Non è chiaro neppure se Ciampino fosse la destinazione del volo o il pilota stesse cercando di avvicinarsi all’aeroporto perchè in difficoltà.