Quando la zia si innamora di un bellimbusto
Come possono muoversi i familiari quando una persona dilapida i suoi beni? Risponde il nostro esperto on line
Di questi tempi capita non di rado che persone di una certa età, uomini e donne si intende, siano corteggiate da giovani donne e giovani uomini che, improvvisamente, si sentono attratti da chi potrebbe essere loro genitore, quando non addirittura nonno.
È quello che è capitato ad una anziana signora che, corteggiata da un giovane, sotto l’impulso amoroso ha iniziato a dilapidare tutti i suoi beni, ovviamente proprio a favore del corteggiatore.
La nipote, non contenta di questa situazione, si è rivolta sia all’autorità penale che al giudice civile. La prima ha aperto un procedimento per circonvenzione di incapace. Il secondo ha nominato un amministratore di sostegno con il compito di amministrare i beni della zia.
Questa, per nulla contenta di avere alle spalle un sorvegliante, ha impugnato il provvedimento ed è ricorsa in Cassazione, ma la Suprema Corte (sent. 2 agosto 2012, n. 13917) ha rigettato il ricorso osservando che l’amministrazione di sostegno non presuppone necessariamente l’accertamento di una condizione di infermità di mente, ma contempla anche l’ipotesi che sia riscontrata una menomazione fisica o psichica della persona sottoposta ad esame, che determini, pur se in ipotesi temporaneamente o parzialmente, una incapacità nella cura dei propri interessi.
Nel caso in esame la Corte di Appello aveva osservato che pur essendo in possesso di facoltà cognitive solo lievemente compromesse, la zia versasse in una condizione di dipendenza psicologica nei confronti del corteggiatore, in cui favore si era spogliata di tutti i suoi beni, passando da una situazione di agiatezza ad una di sostanziale povertà.
Stante pertanto la ingiustificata influenza esercitata dal giovane nei confronti della donna, la Corte di appello ha ravvisato dapprima l’incapacità della donna di avere la corretta percezione delle ricadute sul suo patrimonio degli atti di gestione posti in essere, e quindi la necessità di neutralizzare gli eventuali effetti pregiudizievoli che si sarebbero potuti determinare, con la nomina dell’amministratore di sostegno.
da Avv. Mirco Minardi
www.mircominardi.it
prima quante volte le ha tenuto compagnia?
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