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A Palazzo Baviera di Senigallia il via alla mostra di Guido Rossini

Sabato 1° settembre l'inaugurazione della personale dedicata allo scultore nel centenario della nascita

Una scultura di Guido Rossini

La mostra, dedicata all’opera del ceramista e scultore senigalliese Guido Rossini, è frutto di una collaborazione tra il Comune di Senigallia, la Pro Loco Senigallia Spiaggia di Velluto, e la famiglia dello scultore, con la consulenza del prof. Carlo Emanuele Bugatti, direttore del Musinf, nell’intento di ricordare e mantenere viva la memoria dell’opera di Rossini.


La mostra verrà inaugurata alle 18 di sabato 1° settembre e rimarrà aperta fino al 16 settembre, tutti i giorni, dalle ore 18 alle 23.

Guido Rossini nasce a Castelcolonna il 13 settembre del 1912 e inizia i primi studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Fano, seguendo il corso di scultura del prof. Silvio Ceccarelli di Senigallia, di cui frequenta anche lo studio per alcuni mesi. Dal 1941 è insegnante prima presso la Scuola Industriale di Ancona, poi presso l’Istituto Podesti. Nello stesso periodo consegue il diploma al Corso Superiore presso l’Istituto d’Arte di Perugia. Durante la sua permanenza in Umbria, Rossini approfondisce lo studio della ceramica e visita le fabbriche e i laboratori di Perugia, Deruta e Gualdo.

Nel gennaio del 1946, Guido Rossini inizia la sua attività di ceramista nello studio-laboratorio di via Foscolo, a Senigallia. Sono i difficili anni del dopoguerra, ma l’artista, instancabile e coraggioso, porta avanti il suo lavoro con serietà, impegno e professionalità. Il laboratorio di via Foscolo diventa punto di incontro e scambio di idee con altri artisti e personalità, tra cui il Marchese Alessandro Baviera, Dante Panni, Giorgio Ciacci, Romolo Augusto Schiavoni, Mario Giacomelli, Vittorio Luzietti, Guglielmo Vecchietti e gli artisti fanesi Spezi, Bacchiocchi, Ferretti e Bruno Radicioni.

Nell’opera di Guido Rossini sempre viva sarà nel tempo la ricerca della materia, con l’accostamento e la combinazione di smalti e crete in ceramica, le pietre scolpite e le fusioni in bronzo. Nelle ceramiche, nelle pietre e nel bronzo rivivono la sensibilità e l’interiorità dell’artista. Le forme i colori, i soggetti si fondono in un’unica armonia di stile, di ricerca, di curiosità. In queste continue ricerche, l’artista si evolve e interpreta nuove realtà e possibilità espressive. Le opere, realizzate con le antiche tecniche della ceramica, della maiolica, della terra cotta patinata, hanno una forza originale e irripetibile. Le pietre e i bronzi, a cui Rossini si dedica quando è ormai nella piena maturità artistica, riflettono anch’essi la ricerca di nuove forme e di conoscenza della materia in tutte le sue possibilità espressive.

Numerose sono state negli anni le mostre di Rossini in Italia. Le sue opere si trovano in diversi luoghi pubblici, musei e chiese a Senigallia e in altre città italiane, oltre che presso numerose collezioni private in Italia e all’estero.
Guido Rossini, dopo aver lavorato fino alla metà degli anni Novanta, si spegne a Senigallia il 5 luglio del 2002.
Nel 2005 la Mediateca delle Marche e il Musinf hanno realizzato un catalogo delle sue opere.

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