Assistenza ai disabili, per Mancini e Battisti il Sindaco non dice la verità
Partecipazione: "Ricostruzione della vicenda falsa, senza la mobilitazione non sarebbe avvenuto nulla"
Sul taglio dell’assistenza ai disabili e alle loro famiglie, il Sindaco non dice la verità e propone una ricostruzione dei fatti incompleta e quindi falsa, che non fa onore a chi dovrebbe guidare una città con equilibrio e basandosi sul confronto tra maggioranza e opposizione.
Concordiamo, però, con lui su un aspetto: i servizi sociali erogati dal Comune sono di buon livello, tant’è vero che ci stiamo impegnando affinché rimangano tali.
Innanzitutto, i tagli non erano previsti “solo per i mesi di luglio ed agosto“, in quanto dall’11 giugno sarebbero durati fino alla fine delle vacanze scolastiche, l’11 settembre: 3 mesi esatti. In più, nessuno aveva speso una parola certa sul periodo scolastico (che per alcuni aspetti resta ancora oggi da precisare).
Inoltre, sebbene alcune singole famiglie siano state chiamate all’indomani dei tagli, ciò era finalizzato non alla verifica della loro condivisione del provvedimento (che semmai avrebbe dovuto essere svolta prima di attuarlo), bensì per sapere se il nucleo familiare poteva avvalersi dell’eventuale presenza di nonni o zii, segno evidente che l’Amministrazione credeva in ciò che stava facendo e cercava surrogati al posto degli educatori mandati a casa.
E ci credeva così tanto che ci sono voluti ben 53 giorni di proteste, iniziative istituzionali, interventi sulla stampa, prima che si svolgesse un incontro con tutte le famiglie (2 agosto) e fosse annunciata la parziale revoca del provvedimento. “Una volta resici conto del disagio arrecato alle persone coinvolte“, dice con pretesa innocenza il Sindaco, ovvero dopo un mese e mezzo: non male come tempo di reazione per capire un proprio madornale errore che, tra l’altro, sta tutto nel merito (i tagli) e non solo nel metodo (la mancata comunicazione, a cui sono limitate le scuse del Sindaco).
Del resto, è quanto mai evidente che una assemblea svolta dopo 53 lunghi giorni sia del tutto fuori tempo massimo per essere considerata una sincera ed efficace consultazione. In verità, non si sarebbe mai svolta se le famiglie non avessero presentato ripetute rimostranze o non avessero promosso riunioni, costituito un Comitato e indetto l’affollata conferenza stampa del 23 luglio.
A ciò aggiungiamo la nostra richiesta di riunione della IV Commissione (14 giugno), la cui seduta poi è stata convocata poco tempestivamente il 17 luglio, e l’interpellanza in Consiglio del 18 luglio, che hanno visto entrambe la presenza di genitori e anche figli (in Consiglio). Poi, il 29 luglio abbiamo richiesto una nuova seduta di Commissione per continuare l’approfondimento del problema, ma il Presidente del Consiglio e il Presidente della IV Commissione si sono ben guardati dall’accogliere la proposta, motivata dalla vera e propria emergenza vissuta dalle famiglie. Pensiamo che queste iniziativa siano state doverose da parte nostra e che il coinvolgimento del Consiglio rappresenti sempre un servizio utile e dovuto ai cittadini, del tutto appropriato alle sue competenze istituzionali.
Ci sembra poi scorretto addurre oggi a difesa del proprio operato di ieri quell‘incremento di 45.000 euro che ieri, appunto, non esisteva. Il 17 luglio il Dirigente e l’Assessore ci hanno ripetuto tre volte ciascuno che le risorse disponibili per il 2012 ammontavano a 1.091.000, cifra pari a quella del 2011. Quando sono saltati fuori questi 45.000 euro? Corrispondono alla variazione di bilancio annunciata da Volpini? Se così fosse avremmo la riprova che la mobilitazione è stata non solo utile ma anche indispensabile. Ma se fossero state a bilancio già il 17 luglio, i due massimi responsabili del settore come facevano a non sapere? Perché le informazioni del Sindaco non sono complete?
Resta, poi, da chiarire chi abbia dato il via a un atto talmente grave e pesante per una parte della cittadinanza a cui tutta l’opinione pubblica ha dimostrato di essere vicina. Tra fine maggio e inizio di giugno, il Sindaco ne era a conoscenza? E’ stata una decisione di Giunta o un’iniziativa dell’Assessore Volpini di concerto con l’Assessore alla Finanze Paci? Forse qualche amministratore è del tutto ignaro della situazione delle persone su cui ricadono gli effetti delle proprie decisioni? Chi ha promosso tutto ciò può meritarsi ancora la fiducia dei cittadini?
Ci sia permessa, infine, un’ultima considerazione. Il Sindaco ci dica nome e cognome di chi ha osato “becere strumentalizzazioni” in questa vicenda, perché vorremmo unirci a lui nella esecrazione di tali comportamenti. Siccome vorremmo pensare che l’Amministrazione sia una casa di vetro e che Mangialardi non sia un Ceausescu che tolga dignità personale a coloro che hanno idee diverse dalle sue e propongono soluzioni diverse dalla sue, ci dica chi è caduto così in basso. Gliene saremmo molto grati.
dal Gruppo Consiliare di “Partecipazione”
Roberto Mancini e Paolo Battisti
Luigi Rebecchini
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