In fila per ore nell’afa tra gli uffici di viale Leopardi, a Senigallia
Blitz del consigliere Paradisi su segnalazione di cittadini arrabbiati per un servizio che non funziona
“L’ufficio tributi e canoni del Comune è in tilt. Chi paga il conto sono i cittadini di Senigallia costretti a file interminabili agli sportelli in una situazione di caos, caldo asfissiante e modi poco urbani del responsabile del servizio“. Lo afferma il consigliere comunale del Coordinamento Civico, Roberto Paradisi, dopo una visita a sorpresa negli uffici di viale Leopardi a Senigallia, a seguito di numerose segnalazioni.
“Mercoledì mattina, 8 agosto, senza preavvisare gli uffici, mi sono recato presso i locali della ex Gil. Quasi trenta cittadini erano in fila per chiedere spiegazioni o semplici informazioni in relazione alle migliaia di avvisi spediti per il pagamento della tassa di smaltimento dei rifiuti (tassa ovviamente aumentata). Avvisi peraltro poco chiari, per non dire confusionari. Mi sono ritrovato in mezzo ad un gruppo di senigalliesi letteralmente infuriati (per non dire altro) e sconfortati dalle pessime modalità di gestione del servizio. Cittadini che erano lì per capire cosa e quanto pagare!“.
Il consigliere Paradisi, non nuovo a “blitz” su eventuali problematiche segnalate dai cittadini all’Amministrazione comunale o ai consiglieri politici, continua affermando che ai numeri di telefono riportati negli avvisi infatti, nessuno risponde, cosa che avrebbe constatato di persona, provando a chiamare, ma inutilmente. Cosa che quindi costringe gli utenti a doversi recare personalmente nei giorni di lunedì e mercoledì negli uffici e “rassegnarsi a trascorrere mezza mattinata in uffici trasformati in sauna per la ‘brillante’ idea mediatica del sindaco di spegnere l’aria condizionata“, attacca il consigliere.
“Ho chiesto spiegazioni – continua Paradisi – prima al responsabile del procedimento (il quale peraltro si è rivolto in modo poco urbano ai cittadini presenti “rei” di sostare sul corridoio e di voler giustamente aprire la porta a vetri per prendere un po’ d’aria). Poi ho fatto chiamare la dirigente dott.ssa Filonzi alla quale, insieme ai cittadini presenti, ho spiegato la situazione pregandola di provvedere subito a garantire l’efficienza del servizio.
Devo dare atto alla dirigente, che ha dimostrato attenzione e disponibilità, di aver voluto ascoltare le ragioni (sacrosante) dei cittadini e di aver preso l’impegno seduta stante di verificare la funzionalità del servizio informazioni telefonico e di migliorare la fluidità e funzionalità degli sportelli“.
“Ovviamente tornerò presto – conclude l’avvocato e consigliere – presso gli uffici della ex Gil per verificare la situazione, invitando il sindaco ad occuparsi, prima che delle frivolezze degli ultimi giorni, di questioni più concrete“.
Non sò cosa sia successo prima, ma io vorrei spezzare una lancia a favore della totale "urbanità" del responsabile, che ha avuto un atteggiamento educato ben oltre la media, trovandosi a gestire una situazione del genere, dove mi sembrava che stesse subendo degli attacchi, più che attaccare.
Infatti, invitava anche le persone che avevano creato quella fila ad accomodarsi in sala d'attesa e di tenere d'occhio il numero che avevano già in mano, esattamente come si fà dal dottore, e di non ammassarsi invece in un corridoio stretto dove si sta senz'altro male, con confusione, in piedi e con poche sedie.
Ognuno di noi aveva un numero in mano che ci era stato dato all'ingresso, e a me hanno detto di accomodarmi in sala d'aspetto: e così ho fatto, non ho avuto alcun problema.
Poi certo che era caldo, e che aprire l'uscita di sicurezza per far circolare un po' d'aria (per quanto calda essa fosse) poteva essere una buona idea in quel contesto, ma le cose si chiedono educatamente, non in quella maniera lì, se uno è interessato ad avere una risposta positiva dalla controparte.
Ci sono regole di buona educazione che andrebbero sempre rispettate, soprattutto quando si vuole muovere una critica, costruttiva o meno che essa sia.
Io ho girato anche altri Comuni, la Gil non brilla di certo per l'accoglienza al pubblico... ma credetemi, c'è di peggio! Soprattutto in quelli piccoli, dove aspettare arrampicati sulle scale di vecchi edifici dalle pareti ricoperte di muffa, o addirittura in sgabuzzini, è la prassi. E la Gil, per quanto ristrutturata, è comunque un vecchio edificio.
In sostanza, un applauso alla giusta critica di Paradisi (perché se la gente si ammassa in corridoio un problema evidentemente c'è), ma pollice verso per la brutta modalità usata per esprimerla. E' passato dalla ragione al torto, in 5 secondi.
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