E dopo la manifestazione delle famiglie dei disabili… “Senigalliesi, grazie!”
Un genitore interpreta quello che i ragazzi disabili hanno provato sfilando per il corso
Lunedì 6 agosto, nella significativa giornata di Hiroshima, noi, una rappresentanza dei 139 disabili di Senigallia, siamo scesi in piazza. Non una qualunque, ma la più significativa, la più importante, quella del primo Cittadino.
Ci siamo ritagliati un pezzetto di spazio, che ci spetta e non ci era mai stato concesso. E abbiamo dato spettacolo, il nostro mini show tra le 130 e più manifestazioni turistiche della città.
Un evento. Un fatto storico da consegnare alla storia. Per la prima volta, noi, che non camminiamo, non ci reggiamo in piedi, alcuni di noi non vedono, non parlano, noi, i più inoffensivi, abbiamo occupato, per un’ora, il centro della città.
Non c’erano amministratori ad accoglierci; non c’erano vigili né forze dell’ordine al seguito; nessuna banda cittadina; non siamo costati alle casse del Comune un solo euro … A guardarci, ammirarci, applaudirci solo gente comune. Quella che conta, quella che vota. Diversi fotografi ad immortalare questa “prima visione”!
Sì, per la prima volta noi, disabili, ci siamo presi quella scena che nessuno ci riconosce. Ed abbiamo scelto la piazza del Comune, perché è anche nostra, per una volta, almeno!
Solo un paio di genitori sono riusciti a “farsi sentire”. Gli altri, troppo commossi, hanno preferito lasciar parlare la nostra presenza, che, da sola, parlava più forte di qualsiasi discorso ufficiale. Non siamo un pericolo per l’economia del paese, ma una risorsa ancora da scoprire: nelle amministrazioni; nelle scuole inferiori e superiori; nelle associazioni giovanili; nelle parrocchie.
Perché noi non abbiamo granché da sfoggiare, ma l’amore per la Vita, questo sì, lo vogliamo gridare a gran voce con i nostri genitori. Che la Vita viene prima di ogni pareggio di bilancio, di ogni efficienza, di ogni prestanza, di ogni autonomia…
Ognuno ci vede alla sua maniera, come può. Le mamme ci guardano con un sorrisino di complice simpatia. Alcuni con indifferenza. Le persone anziane ci osservano con un misto di pietà e di compassione: “Povero fiolo… Povero Cocco… che Dio ti guarisca, ti dia salute…”. Grazie, nonni, grazie nonne! Però più che compassione vogliamo accoglienza… Non vedete?, noi siamo “perfetti” così come siamo…
E’ vero: noi non siamo istruiti, non sappiamo neppure parlare, farci sentire, ma siamo felici, soprattutto sappiamo sorridere a Voi e all’universo. Sappiamo gioire delle cose piccole della vita, perché abbiamo capito con tutto il nostro essere, più che con la testa, la lezione di fondo: la Vita viene prima dei soldi, della carriera, della stessa integrità fisica. La Vita, senza aggettivi, viene prima di TUTTO. Non addoloratevi per noi, vi assicuriamo che vi vogliamo bene.
Siamo sfilati per il corso due giugno con le carrozzine spinte dai nostri genitori e parenti, ma abbiamo avuto l’impressione di essere sospinti da tutti Voi, concittadini di Senigallia.
Quando ogni pomeriggio scenderete nel corso per il “passeggio di rito”, per piacere, ricordatevi di noi! E sentirete ancora il profumo della nostra innocenza. Allora sentiteci vicini, magari nel vostro cuore, a sfilare per le strade della storia.
Una richiesta piccola piccola. Con tanta festa cittadina, non ne spetta una fettina anche a noi? Signor Sindaco, perché non ci presta la Rotonda a mare, una sola volta, per fare una festicciola con i nostri genitori, i nostri amici, parenti e tifosi?
Grazie, Senigalliesi. Grazie, babbi e mamme…
Madre Teresa di Calcutta
vivere dignitosamente.
In questa società di sperperi e ruberie, che per anni e anni di politica corrotta e ladrona ci ha portato al fallimento, per riparare questo schifo la fanno pagare a voi disabili togliendovi anche quel poco che vi era concesso. Il mio sogno è che a tutti coloro che devono decidere sui tagli da fare (a qualunque livello) (...omissis...). Forse a quel punto capiranno quanto sia importante per voi avere un aiuto dalla società.
Vi amo tutti perchè siete meravigliosi.
Ora però un suggerimento anche se immagino resterà campato in aria.
Ad ogni manifestazione festaiola (del resto organizzata anche con i soldi di queste famiglie) e visto che non possono beneficiarne come vorrebbero e sarebbe loro diritto, almeno un posto gratuito in prima fila glielo vogliamo e possiamo riservare! Con questo non è che si ripristinerebbero certi servizi, ma sarebbe solo come un offrire una "stretta di mano" che allenti un pò le tensioni, riavvicini ed induca ad una riflessione a bocce ferme. Chissà che non voglia farlo subito e per primo proprio il SJ... la butto lì, visto mai !!! Poi, cari ragazzi, intanto voi andate a dormire presto, non siete abituati alla vita mondana, alla musica a tutto volume, all'uso smisurato di alcool, solo un' oretta diversa dalle altre, ed anche per i genitori stessi. La vostra presenza del resto non da e non deve dare certamente fastidio, vero?! Anzi!!
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