Era in atto dentro un’imbarcazione che si trovava al porto di Senigallia un’attività di prostituzione, che i Carabinieri del Nucleo Radiomobile stavano portando alla luce e procedendo ad interrompere, quando un pluripregiudicato pugliese, che si voleva sottrarre a un controllo, ha iniziato ad opporre resistenza, sfociando poi in violenze e minacce di far esplodere tutto.

Un Ispettore, dopo che il via-vai attorno all’imbarcazione aveva attirato l’attenzione di molti presenti al porto di Senigallia e di alcuni ragazzini della scuola di vela, nel pomeriggio del 3 agosto stava operando l’identificazione della prostituta, F.G. del 1987 e di un pugliese di Altamura (BA), nato nel 1986, residente in Romagna ma domiciliato a Marina di Montemarciano.

Il ragazzo, Nicola Diomede, all’invito a rivestirsi e presentare i propri documenti, ha iniziato a dare in escandescenze, insultando il militare e spintonandolo, per poi tentare di darsi alla fuga. L’Ispettore insieme ai suoi colleghi, dopo un breve inseguimento a piedi, riacciuffavano il fuggiasco, che nel frattempo minacciava di far saltare in aria tutta l’area portuale di Senigallia con il tritolo di cui disponeva.

Per questo motivo, dopo aver condotto in caserma il pregiudicato, i Carabinieri hanno provveduto anche a perquisire l’abitazione del pugliese a Marina di Montemarciano per cercare eventuale esplosivo, con esito negativo. Per Diomede sono scattati gli arresti domiciliari e il giudizio per direttissima, svolto nella mattina del 4 agosto anche per la ragazza, denunciata insieme a Diomede per atti osceni in luogo pubblico e violazione di domicilio.

Nel corso dell’udienza, in cui si chiedeva al Questore di Ancona anche l’emissione di un foglio di via per entrambi dal Comune di Senigallia, si è deciso per la liberazione di Diomede, in attesa del rito abbreviato, fissato per il 26 ottobre.