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Senigallia, protestano i bagnini ma molti ombrelloni rimangono aperti

Contro la Bolkestein non tutti si sono mobilitati. Monachesi ribadisce: "A rischio il settore balneare"

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Ombrelloni chiusi: protesta di agosto 2012 dei bagnini di Senigallia contro la direttiva Bolkestein

Si è svolta anche a Senigallia, venerdì 3 agosto, la protesta di alcuni bagnini in disaccordo con il comportamento del governo sul tema della direttiva UE Bolkestein. Un tema controverso che ha da sempre aperto dibattiti e confronti anche accesi e che ha visto, per lo meno a Senigallia, spaccarsi il fronte delle associazioni di categoria e dei bagnini stessi.

Da una parte infatti c’è la maggioranza degli stabilimenti balneari senigalliesi che fa capo a SIB (Confcommercio) in prima linea nella protesta contro la direttiva Bolkestein e contro il governo italiano che non permette alla categoria di esprimere il proprio punto di vista.
Dall’altra c’è Oasi (Confartigianato), anch’esso contrario alla Bolkestein che liberalizza il settore delle concessioni demaniali, ma che ha tentato un approccio diverso. Rispetto infatti a quanto portato avanti dagli altri operatori (assieme a SIB-Confcommercio ci sono anche FIBA-Confesercenti, CNA-Balneatori e Assobalneari-Confindustria), Oasi non ha aderito alla protesta ed ha indicato un’altra via da percorrere: quella di suggerire al governo e quindi all’Unione Europea un sistema che salvaguardi le peculiarità del settore balneare italiano.

Contro la direttiva Bolkestein ombrelloni chiusi non per tutti i bagnini di SenigalliaQuesta spaccatura, però, ha fatto sì che ancora il governo (Berlusconi prima e Monti poi) non si sia pronunciato in attesa di una posizione unitaria delle associazioni di categoria; inoltre ha “regalato” alle manifestazioni indette un tono meno compatto e sicuramente meno eclatante.

Tanto che la protesta singolare dei bagnini legati a Confcommercio, quella cioè di chiudere gli ombrelloni per una ventina di minuti in pieno weekend, si è tramutata – a causa delle sparute adesioni – in una messa in scena che diversi turisti e cittadini non hanno compreso.

L’attore sordo – afferma Enzo Monachesi, bagnino ed presidente SIB Marche – è il governo, incapace di recepire e comunicare all’Unione Europea le motivazioni che hanno portato il 98% dei bagnini di tutta Italia a protestare contro la direttiva Bolkestein. Il problema va affrontato subito perché ci sono in ballo circa 300.000 posti di lavoro e il futuro del settore balneare che rischia di saltare se si passasse all’asta quale metodo di assegnazione delle concessioni demaniali. I benefici sono tutti da vedere, mentre i rischi già si conoscono. Ad esempio – continua Monachesi – il fatto che si tratta di circa 36.000 micro-piccole imprese che verrebbero spazzate via dall’ingresso di potenti gruppi economici; oppure il fatto che, nel litorale Adriatico perlomeno, vi è un rapporto personale tra il bagnino e i clienti fatto di disponibilità che rischia di essere cancellato con servizi standardizzati da parte delle grandi multinazionali“.

Volantino di protesta contro la direttiva BolkesteinSino ad ora il sistema delle concessioni – afferma il segretario Confcommercio Riccardo Pasquini – ha permesso uno sviluppo eccellente del comparto che verrebbe stravolto nel suo meccanismo base creando inoltre una tremenda precarizzazione del lavoro e assicurando alla criminalità organizzata la possibilità di riciclaggio del denaro sporco“.

Finora abbiamo manifestato preoccupazioni avvisando i vertici governativi – conclude Monachesi –, ma gli appuntamenti futuri saranno manifestazioni di protesta più forti: il rischio è che salti tutto il settore balneare legato alle concessioni demaniali“.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Marcello Liverani
Marcello Liverani 2012-08-03 21:43:42
Ombrelloni chiusi solo da Monachesi, per il resto tutto come sempre. Tra parentesi quei pochissimi che hanno chiuso lo hanno fatto per 20 minuti. E che protesta è? Il problema rimarrà sempre lo stesso in Italia: "Coesione", parola che ben pochi capiscono perchè, come sempre, ognuno va per la sua strada in Italia, non si riesce mai ad avere una adesione totale, o quasi, nelle proteste. Difficile risolvere i problemi in questo modo, e in più facciamo ridere anche i polli proprio perchè ognuno fa come vuole.
angelo 2012-08-03 23:14:18
lo scipero ad agosto? ...ma va...! e quando incassiamo qualche soldo? tanto l'Europa ci comanda lo stesso, rendiamoci conto che una elite di persone designate (non elette), cioè la commissione europea fa quello che vuole. ..e il povero bagnino deve stare chiuso mezza giornata il 3 agosto? ...hanno ragione quelli che sono stati aperti, almeno così non ci hanno rimesso anche quei 100 euro !
Giovanni Gregoretti
Giovanni Gregoretti 2012-08-04 00:24:55
Ognuno la pensi come vuole, ma questa direttiva europea mi pare una boiata pazzesca. Tutto in questo mondo attuale gira affinchè si debbano perdere le cose buone, i rapporti personali creatisi nel tempo. Tutto deve essere funzionale all'accumulo di denaro naturalmente da parte di pochi. Vorrei che qualcuno più informato di me mi spiegasse i vantaggi derivanti da questa direttiva europea. A occhio non mi piace specialmente se penso si possano ancora una volta favorire i grandi potentati economici. Se poi questa direttiva tra le altre norme contenesse l'obbligo di eliminare tutte quelle capanne e strutture varie di gusto pessimo e che non lasciano vedere il mare quasi anche di inverno potrei anche essere d'accordo.
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