Due riminesi denunciati per truffa in una tabaccheria di Senigallia
Madre e figlio avevano messo a segno altri 13 colpi in altre province, smascherati dalla Polizia
E’ riuscito a compiere ben quattordici truffe identiche ai danni di tabaccai di cinque diverse province italiane, grazie anche all’aiuto della madre. Ma solo dopo il tentato (e riuscito) colpo alla tabaccheria di piazza Saffi, a Senigallia, è stato acciuffato il pluripregiudicato riminese dedito alle truffe tramite ricariche della PostePay.
C.A., 42enne di Rimini e la madre B.M., sessantenne – ma della donna bisogna ancora capire il reale coinvolgimento nelle varie truffe – agivano in questa maniera: lui entrava in una tabaccheria, chiedeva di ricaricare la sua carta PostePay per un importo variabile (che a Senigallia è stato di 352 euro) e contemporaneamente chiedeva di ricaricare elettronicamente anche il cellulare. Poi estraeva il bancomat per pagare e dopo alcuni tentativi andati a vuoti, usciva dalla tabaccheria per prelevare. Cosa che puntualmente non avveniva.
A quel punto entra in gioco la madre, una specie di garante con la quale tornava nelle tabaccherie, la quale chiedeva di pagare entro un paio di giorni esibendo vere carte di identità. Per poi sparire nel nulla.
Il 10 luglio però dalla tabaccheria di piazza Saffi è partita la segnalazione alla Polizia del Commissariato senigalliese e quindi le indagini che hanno portato alla denuncia dei due riminesi alla magistratura di Ancona per i reati di truffa e insolvenza fraudolenta in concorso.
I 14 colpi messi a segno dal novembre 2011 fino al luglio 2012 avevano fruttato loro oltre 7.500 euro.
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