Un progetto a difesa del fratino nei lungomari di Senigallia e Montemarciano
Esperti e volontari impegnati nell'attività di Diatomea e Arca
Da alcuni anni lo Studio naturalistico Diatomea e l’associazione ARCA, con il patrocinio dei Comuni di Senigallia e Montemarciano, curano lungo il litorale di Senigallia e Marina di Montemarciano il “progetto Fratino (Charadrius alexandrinus)”, coordinato a livello nazionale dall’ISPRA.
L’attività di monitoraggio coinvolge esperti, volontari e studenti, sia universitari che delle scuole secondarie superiori, per diversi mesi dell’anno divenendo particolarmente impegnativa nel periodo riproduttivo, quando si procede anche all’inanellamento degli individui adulti e dei pulcini, fatto che consente di incrementare la conoscenza su diversi aspetti della biologia di questo piccolo uccello limicolo.
La conservazione del Fratino, protetto a livello italiano ed europeo, procede di pari passo con una gestione “sostenibile” della spiaggia: troppo spesso l’eccessiva antropizzazione del litorale conduce alla distruzione dell’ambiente dunale caratterizzato da molte specie vegetali ed animali tanto belle quanto delicate. I fratini depongono le uova, estremamente mimetiche, su substrati sabbiosi o ghiaiosi dove la vegetazione psammofila, cioè tipica delle spiagge, non sia troppo fitta. Si comprende come diventino indispensabili alcune misure quali il taglio selettivo della vegetazione, la recinzione ed indicazione dei nidi per proteggere le uova dai predatori e da bagnanti “troppo curiosi”, la sensibilizzazione della cittadinanza. Pratiche attuate anche grazie alla preziosa collaborazione degli enti pubblici e privati, che hanno portato nel complesso a buoni risultati riguardo alla conservazione della specie.
In particolare nella stagione riproduttiva appena conclusa sono stati registrati 29 nidi di almeno 22 coppie diverse con un successo di schiusa pari al 76%. Con questi dati, il litorale senigalliese conferma di essere l’area con maggior concentrazione di coppie riproduttive delle Marche e, a livello italiano, tra le aree con maggior successo di schiusa delle uova. Per allontanare questa specie dalla soglia di pericolo (così è considerata nella recentissima Lista Rossa 2012 degli uccelli nidificanti in Italia) però è necessario fare di più, concentrando le azioni anche sulla tutela dei pulcini. Quest’anno ad esempio solo il 43% di quelli nati nell’area si è effettivamente involato.
Anche nei prossimi anni si attueranno misure di tutela e conservazione nei confronti di questa specie, probabilmente mediante finanziamenti europei verso i quali si sta già tentando di accedere attraverso un progetto LIFE.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!