Siria, si combatte per conquistare Aleppo: ancora morti e civili in fuga
In 200.000 al confine con la Turchia: i ribelli avanzano nel nord, Stati Uniti pronti alla risoluzione
Si continua a combattere in Siria. E continuano anche gli omicidi deliberati e illegali commessi dalle forze governative e dall’opposizione anti-regime, come denunciato da Amnesty International, che è tornata a chiedere nuovamente il rispetto del diritto internazionale. E, oltre agli omicidi, la fuga di centinaia di migliaia di persone al confine nord con la Turchia e non solo.
Ma i ribelli dell’Esercito della Siria libera, che stanno cercando di avanzare nel nord del paese, sembrano aver preso possesso di oltre metà della capitale economica, Aleppo. La notizia si è diffusa grazie ad un giornalista della tv araba Al Jazeera che si è infiltrato tra i ribelli ed è entrato nella capitale del nord.
Intanto vanno avanti gli scontri che vedono i ribelli cercare di resistere alla controffensiva lanciata dall’esercito governativo di Damasco: bombe su Salah al-Din, Hamdaniya, Hananu e Haidariya.
Una battaglia che vede – secondo quanto afferma il regime di Damasco – i ribelli venir sostenuti militarmente da Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Paesi che, sembra, avrebbero aperto campi profughi ai confini con il paese in guerra da mesi contro Bashar al-Assad e che hanno il sostegno degli Stati Uniti, pronti alla risoluzione del conflitto.
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